giovedì 13 dicembre 2018

Bali (base a Ubud)

L'isola di Bali è di gran lunga la meta indonesiana preferita dai turisti italiani che affollano (in buona compagnia con quelli di un po' tutto il mondo) le sue località più famose con numeri di persone enormemente superiori, anche in percentuale, a quelli che si raggiungono in altre località, pure molto scenografiche, del paese.
bali
taman saraswati
bali
stretto di bali
La cittadina di Ubud, in particolare, rappresenta la destinazione più gettonata, anche forse grazie al luogo comune che la definisce come "il cuore culturale" dell'isola, titolo che se in passato poteva eventualmente corrispondere a realtà, non ha ora più alcuna ragione di essere in quanto la località in questione è ormai costituita quasi solamente da strutture legate al turismo. Anche se personalmente trovo Bali un pochino sopravvalutata, soprattutto in confronto ad altri meravigliosi siti dell'Indonesia, e questa fissazione tutta italica alquanto incomprensibile, non posso però non riconoscere alla cosiddetta "isola degli dei" alcune notevoli qualità come il suo essere davvero una destinazione per tutti, lo strepitoso rapporto qualità/prezzo delle sue strutture turistiche e l'innegabile bellezza di molti suoi luoghi che, tra storia, cultura, natura e mare, vanno a coprire uno spettro molto ampio di possibili interessi.
stretto di bali
bali
ubud palace
Se Ubud di autentico ha ormai ben poco, è però vero che essa ha un aspetto senz'altro grazioso e rappresenta una base di partenza ottimale per la visita di molti dei siti più meritevoli dell'isola; vi si può inoltre soggiornare in hotel o guesthouse davvero belli ad un prezzo che certamente mette di buonumore, usufruendo tra l'altro di una varietà nella ristorazione assolutamente impensabile nel resto dell'Indonesia. Perfetto esempio del livello del panorama ricettivo della cittadina è l'Ojek's Homestay, un'affascinante sistemazione in stile tradizionale con camere semplici ma confortevoli che si allargano intorno a un giardino centrale dove sorge anche un piccolo tempio e vari padiglioni, servizi di alto livello, posizione invidiabile e prezzi che si fa fatica a credere veri.

bali
monkey forest
bali
ubud palace
pasar seni
bali
monkey forest
bali
monkey forest
bali
monkey forest

Raggiungere la cittadina è però un po' laborioso: l'aeroporto internazionale, il secondo per importanza della nazione, si trova infatti circa 36 km più a sud, sotto alla zona di Kuta, e non è così scontato trovare un servizio di navetta dopo lo sbarco (che tutte le strutture alberghiere di Ubud possono invece facilmente procurare in direzione dell'aeroporto), mentre i taxi sono sempre disponibili, ma costano ovviamente di più.
bali
monkey forest
bali
monkey forest
Il traffico intenso potrebbe inoltre farvi impiegare anche più di due ore per arrivare e destinazione. Provenendo invece  col ferry da Banyuwangi, conviene trovare un minibus che vi porti in zona prima di salire sulla nave o al massimo su di essa perché al porto di Glimanuk non si vede nessuno. Nel mio caso, mentre mi avviavo verso il molo sono stato convinto a salire su un minibus che mi ha scaricato a Ubung, circa 20 km a sud di Ubud, sulla strada per Denpasar, da dove poi ho proseguito in scooter affidandomi a GoJek. Per utilizzare le app di trasporto bisogna però fare un po' di attenzione, perché se vi vedono i conducenti di taxi e mototaxi normali cominceranno a protestare vigorosamente e potrebbe toccarvi di litigare, tanto che prima di arrivare a destinazione il conducente del mio scooter ha preferito togliersi la casacca con il logo dell'app.
bali
monkey forest
monkey forest
Una volta a Ubud poi, spostarsi in autonomia per esplorare l'isola è facile perché sono tantissime le agenzie che affittano scooter a prezzi davvero bassi e inoltre subito a nord della cittadina il traffico diventa estremamente meno intenso. Il centro della cittadina si allarga fondamentalmente intorno a tre strade principali ed è quasi totalmente riempito da attività commerciali legate al turismo, ma oltre a fare una passeggiata dedicandosi allo shopping fermandosi magari in qualche grazioso caffè per una pausa rigenerante, qualche cosa da vedere si può comunque trovare, soprattutto gallerie d'arte e piccoli templi. L'Ubud Palace è piuttosto semplice ma ha il pregio di essere centralissimo (proprio di fronte vi è inoltre il Pasar Seni, il mercato cittadino) e circondato da diversi templi.
bali
gunung lebah
bali
campuhan ridge walk
Più scenografico è il poco distante Pura Taman Saraswati, tempio in cui non si può entrare ma davanti al cui grandioso portale si allarga uno stagno con fiori di loto che lo rende uno dei luoghi più fotogenici della zona. L'attrazione più importante però è sicuramente la Monkey Forest, un parco dove alla giungla formata da grandi alberi coperti da masse di liane e rampicanti, nella quale sorgono diversi piccoli templi e solcata da uno scenografico torrente che ha scavato la roccia, si aggiunge la presenza di dozzine di gruppi di macachi che costituiscono le vere star del luogo; queste scimmiette sono abituate alla presenza dell'uomo e non si fanno problemi ad avvicinarsi e aprirvi lo zaino o la borsa per prenderne il contenuto, quindi occorre fare attenzione.

bali
goa gajah
bali
goa gajah
campuhan ridge walg
tegenungan
bali
goa gajah
bali
goa gajah

Il vantaggio più grande di alloggiare a Ubud e avere a disposizione uno scooter è che basta uscire già solo di qualche chilometro dal centro urbano per ritrovarsi immersi nel verde intenso dei campi e delle risaie, attraversare piccoli villaggi pieni di botteghe artigiane o incrociare strette vallate percorse da ruscelli e riempite da una lussureggiante vegetazione tropicale.
bali
tegenungan
botteghe artigiane
Un percorso che vale sicuramente fare è il Campuhan Ridge Walk, un sentiero che parte a fianco al tempio Pura Gunung Lebah, un chilometro scarso a ovest dell'Ubud Palace, e seguendo il crinale della vallata formata dal ruscello che le dà il nome permette allo sguardo di spaziare su degli splendidi panorami. Forse ancora più scenografica è la vista sulla vallata del torrente Sungai Ayung, un paio di chilometri ancora più a ovest, il cui punto migliore per osservarla è il bar del Sayan Terrace Resort, accessibile tramite un sentierino pedonale dalla strada principale. Altri siti naturalistici che meritano, raggiungibili in cica 20 minuti di motorino, sono la cascata Tegenungan a sud, molto frequentata dai bus dei viaggi organizzati ma abbastanza bella a vedersi e obiettivamente un buon posto per fare il bagno e una pausa caffè, e le notevoli risaie a terrazza di Tegallalang a nord.
bali
tegallalang
tegallalang
I templi maggiori di Bali coprono generalmente una superficie piuttosto vasta dove sono ospitati complessi diversi, giardini e immancabili mercatini (dove dettano legge le venditrici di sarong che cercheranno di farvene comprare uno dicendovi che altrimenti non potrete entrare all'interno del santuario, mentre invece se vestite dei pantaloni lunghi vi faranno entrare quasi ovunque, al massimo legandovi una fascia colorata in vita, e in ogni caso accanto all'ingresso ci sono quasi sempre dei sarong da prendere in prestito gratuitamente e restituire all'uscita: l'unico posto dove ciò non succedeva e dove oltretutto l'affitto del sarong costava più dell'ingresso stesso, si è rivelato il Pura Ulun Danu Batur, dove infatti ho rinunciato a entrare mandando anche sonoramente a quel paese le insistenti venditrici); sebbene questi siano ben lontani dalla magnificenza e spettacolarità degli altri grandi santuari buddisti o induisti più famosi come Angkor, Bagan, Borobudur o Prambanan, diversi tra loro hanno delle ambientazioni particolari o caratteristiche peculiari che giustificano la visita di molti di essi.
bali
tegallalang
bali
campagna
Tra i grandi templi, il più vicino a Ubud è il Goa Gajah, risalente all'XI secolo e situato circa 3 km a sud-est del centro, dove l'elemento più distintivo è la grotta dall'ingresso rappresentante il viso di un demone scavato nella roccia, ma anche le belle fontane e i percorsi nel bosco con le sorgenti fanno la loro parte. Poco oltre Tegallalang invece, vicini tra loro sorgono il Gunung Kawi, con i suoi grandiosi altari scolpiti nella roccia accanto al fiume e i piccoli eremi scavati nella montagna, e il Tirta Empul, famoso per i suoi vasconi sacri pieni di acqua sorgiva dove frotte di induisti (e anche molti turisti) si immergono per il loro bagno rituale purificante.

gunung kawi
bali
gunung kawi
gunung kawi
bali
tirta empul
tirta empul
bali
gunung kawi

Se vi sentite sicuri alla guida del vostro scooter (considerate che a nord di Ubud di traffico ce n'è molto poco e le strade sono strette con nessun veicolo che supera mai i 40-50 km/h di velocità, altrimenti potete sempre rivolgervi a una delle innumerevoli agenzie) potete anche pensare di avventurarvi in tour più lunghi rimanendo tutto il giorno in giro, tenendo presente però che anche se le distanze sono relativamente brevi, le basse velocità e le immancabili soste per godere dei bei panorami dilatano di molto i tempi di percorrenza.
bali
tirta empul
bali
vulcano e lago batur
Da ricordare infine che andando verso nord la strada sale continuamente fino a raggiungere altitudini non trascurabili che, unite magari a una non tanto improbabile giornata piovosa, potrebbero farvi soffrire il freddo, per cui occorre essere ben attrezzati. Partendo dal Tirta Empul per esempio, una mezz'ora circa di guida tra piantagioni varie, anche di caffè, e vegetazione che mano a mano si avvicina a quella di montagna, porta al cospetto di uno dei luoghi più belli di tutta l'isola. L'iconico vulcano Batur si erge infatti al centro di un'enorme caldera, la cui zona orientale è occupata dal lago omonimo andando a formare un insieme dall'impatto scenico sensazionale.
bali
ulun danu batur
bali
nei boschi
Questa parte dell'isola è davvero molto bella e meriterebbe senz'altro un'esplorazione più lunga e approfondita. Seguendo la strada sul costone della caldera in direzione est, una vorticosa discesa in mezzo a boschi montani porta fino ai piedi del Gunung Agung, la vetta più alta di Bali, sulle cui pendici si adagia il Pura Besakih, il tempio più grande e importante dell'isola, composto in realtà da 23 santuari separati su sei livelli e costruiti nel classico stile balinese. Da qui poi, tagliando quando possibile nelle quiete stradine di campagna, si possono attraversare le gradevoli cittadine di Bangli e Gianyar, dove abbondano le villette in stile tradizionale e i piccoli templi, e fare quindi ritorno a Ubud.

pura besakih
bali
pura besakih
pura besakih
botteghe artigiane
bali
campi
bali
pura besakih
villaggio lungo la strada
bali
risaie
bali
risaie

Un altro itinerario da non perdere punta invece in direzione nord-ovest dopo aver raggiunto inizialmente la cittadina di Mengwi, circa 15 km a sud-ovest di Ubud.
taman ayun
taman ayun
Qui sorge infatti il bel tempio Taman Ayun, uno dei più godibili dell'isola, dove i padiglioni e le pagode tradizionali sono inseriti in un ampio giardino circondato da un fossato. Percorrendo poi un beve tratto della superstrada che unisce Glimanuk a Denpasar (l'unica parte dove certamente bisogna alzare di molto il livello dell'attenzione alla guida, ma comunque sarete in compagnia di decine di altri scooter) e uscendo nella genuina cittadina di Tabanan, si può mirare con decisione verso nord per raggiungere in una quarantina di minuti una delle attrazioni più celebrate e affascinanti dell'isola.
taman ayun
bali
taman ayun
Le risaie a terrazza di Jatiluwih sono infatti teatro di un colpo d'occhio semplicemente pazzesco, che quelle di Tegallalang, seppur graziose, non riescono ad avvicinare nemmeno lontanamente e che perfino l'UNESCO ha pensato di omaggiare col titolo di patrimonio dell'umanità. La vastissima superficie coltivata a terrazze è solcata da vari sentieri con degli itinerari segnalati a beneficio dei turisti (che complice il viaggio non proprio breve e agevole per arrivarci non sono nemmeno tantissimi), i quali possono immergersi nel verde brillante delle risaie e osservare le popolazioni locali al lavoro. Il villaggio lungo la strada è poi una fila unica di bar e ristoranti dove fermarsi per una pausa pranzo indimenticabile.
bali
taman ayun
tabanan
Altri quaranta minuti di strada serpeggiante in salita in direzione nord e si raggiunge il crinale di un'altra grande e antica caldera vulcanica nobilitata dalla presenza di un lago. La fama del Danau Beratan non è però dovuta tanto ai bei panorami che offre o ai mercati che colorano il villaggio sulle sue sponde, bensì alla presenza di uno dei templi più famosi di Bali: il Pura Ulun Danu Beratan, un complesso piuttosto vasto reso celebre da un'iconica pagoda, piuttosto piccola in realtà, situata su un'isoletta a pochi metri dalla costa. Nell'area della caldera tuttavia di laghi ce ne sono tre e il maggiore Danau Buyan, situato solo pochi chilometri oltre il Beratan, offre panorami spettacolari e tranquillità assoluta, visto che praticamente nessuno della grande massa di turisti che visita il tempio prosegue oltre e imbocca la stradina sterrata che costeggia questo secondo lago, lasciandovi così a condividere il momento solo con qualche abitante del posto.

bali
jatiluwih
bali
jatiluwih
jatiluwih
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jatiluwih
jatiluwih
bali
jatiluwih
danau beratan
mercato a beratan
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jatiluwih

Il ritorno verso Ubud è una volata in discesa attraverso giungla e fattorie con piantagioni di caffè. Tenete presente che per completare entrambi gli itinerari, uno per giorno, sono dovuto uscire in mattinata di buon ora ritornando in hotel dopo il tramonto.
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ulun danu beratan
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ulun danu beratan
Una caratteristica di Ubud che certamente può far piacere è la grande varietà dell'offerta gastronomica, con ristoranti che propongono cucine di ogni parte del mondo, permettendo così di staccare un po' dall'onnipresente riso e pollo, e la presenza di una vita serale degna di questo nome. Non solo le vie principali, ma anche i vicoli secondari e le strade che portano fuori dell'abitato, sono piene di birrerie, caffè e warung (che qui sono intesi più come ristoranti veri e propri che come semplici cucine da strada) di ogni tipo e livello; in più, diversi tra questi la sera offrono spettacoli di musica dal vivo, mentre nei luoghi più turistici come nei padiglioni in campagna che ho visto girando in scooter di notte, si svolgono le sessioni di danze tradizionali balinesi.
ulun danu beratan
bali
danau buyan
Tra i locali provati vale la pena segnalare il Taman Curry, un ristorante di cucina indonesiana e internazionale abbastanza raffinato, mentre il più spartano ma godibile Warung Ijo, proprio di fronte al primo, offre piatti tipici ed è tra i più economici della cittadina. Il centro della vita serale è però la stretta Jalan Goutama, che dopo il tramonto diventa pedonale ed esibisce una sfilata continua di locali per ogni gusto tra i quali merita una sosta il ramen bar La Mien, che offre anche altri semplici piatti giapponesi, mentre poco più avanti una deliziosa bottega vende confetture artigianali fatte con ogni tipo di frutto tropicale: una validissima idea per dei regali ma anche per riportarsi a casa un po' di gusto dell'Indonesia.
(9-13 agosto 2018)

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campi e risaie
danau buyan
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danau buyan
mengwi
jalan goutama
bali
sayan terraces

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