Attraversare una frontiera a piedi, o via terra in generale, è un evento piuttosto insolito, e persino a chi è abituato a viaggiare può non essere mai capitato. La maggior parte degli spostamenti avviene ormai per via aerea e ci si ritrova ad entrare in un nuovo paese attraverso un non-luogo come l'aeroporto, dove le barriere si assomigliano un po' tutte, mentre l'ingresso nelle nazioni che confinano con l'Italia, o che sono comunque vicine e a tiro di un viaggio via terra, è ormai libero e senza controlli.
Dato il mio modo preferito di viaggiare, che dopo essere atterrato in un qualche aeroporto spesso presuppone dei lunghi spostamenti con i mezzi locali per raggiungere i vari angoli di un paese o di quelli vicini, mi è capitato invece varie volte di dover scendere da tali mezzi e attraversare a piedi la linea di confine senza nient'altro che il mio bagaglio sulle spalle e di dover cercare dall'altra parte un modo alternativo per raggiungere la città più vicina. Spesso poi questi "attraversamenti" hanno coinciso con alcune delle situazioni più curiose e particolari di tutto il viaggio: senza andare dunque a rivangare le peripezie vissute da bambino nella prima metà degli anni ottanta, al seguito dei miei genitori camperisti, quando entrare nell'ex-Yugoslavia significava superare la cortina di ferro o quando passare il confine tra Grecia e Turchia significava superare due arcigne barriere (quella greca molto meno arcigna con gli italiani a dir la verità) divise da trincee piene di filo spinato e uomini armati (e c'è chi mette in dubbio la bontà dell'Unione Europea...la madre dei cretini è sempre incinta ahimè), ecco una carrellata delle frontiere più significative che mi è capitato di attraversare a piedi e di alcuni momenti curiosi che sono successi durante tale attraversamento.