Vertice settentrionale del Triangolo Culturale, nonché porta di accesso alle province del nord dello Sri Lanka, dove etnia e cultura tamil sono dominanti, Anuradhapura è di certo una delle tappe fondamentali di un viaggio itinerante sull'isola di Ceylon.
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dalla roccia dell'isurumuniya |
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kumbichchan kulama wewa |
La località risale almeno al IV secolo avanti Cristo e da quello successivo fu per oltre 1200 anni la capitale del primo grande regno cingalese. Sempre qui, tra il III e il II secolo a.C., il buddismo fece il suo ingresso sull'isola scalzando mano a mano l'induismo e favorendo la costruzione di molti monasteri e altri siti religiosi che compongono al giorno d'oggi una delle aree archeologiche più vaste e importanti dell'Asia. Proprio la grande superficie sulla quale si spandono le rovine, unita al fatto che molti templi restaurati sono ancora in attività e fungono da mete sacre di pellegrinaggio e preghiera, fanno si che la densità di turisti sia piuttosto bassa (a fronte di un numero comunque consistente) e che la maggior parte dei gruppi che si incontrano tra le rovine sia costituita da pellegrini cingalesi in tradizionale abito bianco, donando all'insieme un fascino tutto particolare. |
nuwara wewa |
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nuwara wewa |
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città vecchia da bund road |
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tempio nella città nuova |
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grande moschea |
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corso |
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kumbichchan kulama wewa |
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kada panaha wewa |
COME ARRIVARE, COME MUOVERSI E DOVE DORMIRE
Per raggiungere Anuradhapura direttamente da Negombo, senza quindi dover andare a Colombo, la soluzione è molto più comoda di quanto non si pensi: evitare la stazione dei bus (che è solo un terminal) e andare invece a una delle fermate sulla A3 Puttalam-Colombo Road (per esempio quella alla Kattuwa Junction, che è vicinissima a una delle zone delle guesthouse nei pressi della spiaggia) e salire al volo sul primo bus pubblico diretto a Jaffna, Mannar o Trincomalee, che passano tutti per l'antica città (probabilmente bisognerà aspettare un po', ma nemmeno tantissimo).  |
lankaramaya |
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basawkkulama wewa |
Il bus segue la via costiera attraverso Chillaw e Puttalam, per poi tagliare verso l'interno dopo quest'ultima; non è particolarmente veloce né comodo, ma è molto economico, affidabile e permette di entrare pienamente nell'atmosfera del paese, visto che gli stranieri che vi salgono sono rari. Da Colombo si può invece prendere uno degli stessi bus che partono dalla caotica autostazione a Pettah oppure, più comodo anche se un po' più lento e poco frequente, optare per il treno nella vicina Fort Railway Station. Ad Anuradhapura, a ridosso del lungo viale che funge da corso cittadino, si trovano sia la stazione dei bus (ma è probabile che scenderete invece nella fermata lungo la via più vicina vostro hotel) con una stazioncina ferroviaria secondaria, che la stazione dei treni principale, situata un paio di chilometri più a nord, verso l'ingresso dell'area archeologica. |
ath pokuna |
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zona nord |
La struttura urbana dell'abitato è costituita per la maggior parte da villette e copre una superficie piuttosto grande rendendo scomodo e sconveniente muoversi a piedi, a meno che non si voglia fare su e giù per negozi lungo la via principale. Lo stesso vale per la zona archeologica, sparsa su vari chilometri a nord-ovest del centro, quindi per muoversi bisognerà optare per gli onnipresenti tuk-tuk (anche qui l'app Pick Me può risultare molto utile) oppure, soluzione vincente, noleggiare uno scooter: la maggior parte degli alberghi e guesthouse può farlo o quantomeno indicarvi dove andare (muoversi in bici è anche possibile, ma tenete presente che dovrete percorrere diverse decine di chilometri e la cosa potrebbe diventare molto faticosa). Per quanto riguarda l'alloggio infine, le possibilità sono infinite, ma ottima sotto tutti i punti di vista, dalla posizione alla struttura, dalle camere allo staff, si è rivelata la gueshouse Villa De Lorenta. |
intorno all'ath pokuna |
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zona nord |
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zona nord |
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zona nord |
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pietra di luna |
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abhayagiriya |
COSA FARE E COSA VEDERE
La città nuova di Anuradhapura non ha molto da vedere, tuttavia non è un posto sgradevole e si può senz'altro dedicare un po' di tempo a girarla: in particolare la via principale è lunga un paio di chilometri ed è ricca di negozi dove fare buoni acquisti e scovare anche qualche originale souvenir, soprattutto nel tratto intorno alla Grande Moschea oppure in quello all'altezza del lago Kumbichchan Kulama Wewa. Proprio i laghi, come quello già citato o il più piccolo Kada Panaha Wewa, rappresentano poi dei luoghi molto piacevoli dove fermarsi e rilassarsi, visto che presentano sempre un po' di verde intorno. Un caso a parte è infine il Nuwara Wewa, che è un lago molto più grande degli altri e offre delle notevoli ambientazioni naturalistiche e un lungo viale detto Bund Road (sterrato ma percorribile in scooter) che corre sulla sponda nord-occidentale proprio a ridosso dell'abitato. A parte tutto questo però, la grande attrattiva della città è chiaramente costituita dall'immenso parco storico-archeologico che testimonia l'enorme importanza ricoperta nei secoli dalla località.
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samadhi buddha |
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zona nord |
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abhayagiri museum |
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kuttam pokuna |
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zonan nord |
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verso il thuparamaya |
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thuparamaya |
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thuparamaya |
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zona centrale |
CITTÁ VECCHIA DI ANURADHAPURA
L'area archeologica dell'antica Anuradhapura si trova a nord-ovest dell'abitato, distante un paio di chilometri dal "corso" cittadino, in una zona caratterizzata da campi e boschi punteggiata da altri laghi e piccoli stagni.
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ruwanweli |
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zona nord |
Sparsi su una superficie di circa 40 chilometri quadrati ci sono centinaia di templi, monasteri e resti di palazzi e strutture religiose e civili, in alcuni casi vecchi di oltre 2000 anni, ma non mancano nemmeno complessi spirituali moderni o ricostruiti e in piena attività. I siti di maggiore interesse, che in generale coinvolgono degli enormi e spettacolari stupa le cui cime sbucano dagli alberi e possono essere scorte anche a chilometri di distanza, possono tuttavia essere raggruppati in tre zone ben distinte: quella meridionale, situata nei pressi della sponda orientale del lago Thissa Wewa; quella centrale, compresa tra la stazione ferroviaria e il lago Basawkkulama, la più ricca e scenografica, era anche il punto dove sorgeva il centro dell'antica capitale; per finire con quella settentrionale, che sorge un chilometro abbondante più a nord. |
museo archeologico
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affreschi |
Quest'ultimo gruppo è centrato sul mastodontico stupa Abhayagiriya, abbinato al monastero da cui prende il nome, domina la scena con i suoi 120 metri di altezza ed è circondato da numerose costruzioni per la maggior parte in rovina. A est del grande dagoba meritano attenzione la coppia di vasche sacre gemelle Kuttam Pokuna e la raffinata statua del Samadhi Buddha (cioè in posizione di meditazione) particolarmente venerata dai pellegrini. Sul lato opposto invece, il numero e la densità di resti di edifici antichi è impressionante, soprattutto intorno allo stagno artificiale Ath Pokuna ma anche in un raggio di alcune centinaia di metri, dove uno dei templi in rovina presenta ancora l'elegante pietra di luna originale (una lastra semicircolare posta alla base delle scale, finemente decorata e dal grande valore simbolico). |
ruwanweli |
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pellegrini |
Altri siti da non trascurare sono il complesso monastico Lankarama, col suo stupa bianco, il grande cortile da cui sbucano gruppi di pali di pietra e i padiglioni affrescati, seguito dal piccolo ma interessante Abhayagiri Museum, che conserva molti manufatti rinvenuti nell'area. Per visitare l'intera città vecchia di Anuradhapura bisogna munirsi di un biglietto giornaliero, tuttavia l'ingresso ai siti è libero e vi sono solo alcuni posti di controllo sparsi a campione, pochi dei quali affiancati a una biglietteria: uno di questi si trova proprio avvicinandosi all'Abhayagiriya, anche se il principale si trova invece nella zona centrale sulla sponda del Basawkkulama, appena superato il Museo Archeologico e proprio di fronte al Folk Museum. |
ruwanweli |
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folk museum |
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museo archeologico |
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museo archeologico |
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zona centrale |
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dakkhina |
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sri maha bodhi |
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sri maha bodhi |
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sri maha bodhi |
Il principale viale di accesso alla città vecchia da quella nuova, punta in realtà dritto al gruppo meridionale di templi, finendo proprio di fronte al monastero Isurumuniya.
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lovamahapaya |
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sri maha bodhi |
Questo sito è l'unico ad avere un biglietto separato, ma è anche uno dei più spettacolari e di certo il più insolito: una piscina sacra, vari padiglioni, altari e piccoli stupa sono stati infatti costruiti sopra e intorno a un'alta roccia, dove sono anche state scavate stanze e nicchie per ospitare i bodhisattva. Il tempio è famoso per le preziose incisioni su pietra che vi sono esposte, si può inoltre salire sulla terrazza in cima alla roccia e ammirare il panorama a 360 gradi. Il monastero sorge accanto al lago Tissa Wewa e dal parcheggio si può invece raggiungere in pochi minuti a piedi il Ranmasu Uyana, ovvero il parco che ospita i giardini reali fin dal III secolo a.C. |
jethawanarama |
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zona centrale |
A nord dell'Isurumuniya, prima di arrivare al gruppo centrale della città vecchia, si incontrano altri stupa come l'enorme Sandahiru Seya, il secondo dello Sri Lanka per volume ma inaugurato solo nel 2021, o il Mirisavetiya, di poco più piccolo ma molto vecchio anche se restaurato di recente; l'insolito Dakkhina dalla forma terrazzata presidia invece una delle vie di accesso al santuario più importante della zona. Che si arrivi da sud o dalla stazione ferroviaria, l'area del tempio Sri Maha Bodhi è recintata, interdetta alle auto e protetta da controlli di sicurezza a causa degli attentati del 2019, ma il secondo luogo più sacro dello Sri Lanka è ancora in piena attività e molto frequentato dai pellegrini. D'altronde il vasto complesso consta di molti edifici antichi e moderni, alcuni peculiari come i 1600 pilastri di pietra che costituiscono l'unica rimanenza dell'antico monastero Lovamahapaya, monumenti e giardini, ma è soprattutto centrato sulla struttura che accoglie l'albero sacro da cui tutto l'insieme trae il nome, secondo la tradizione cresciuto da una talea dell'albero originale sotto al quale Siddharta ebbe l'illuminazione diventando Buddha e custodito ininterrottamente qui da quando venne piantato nel 288 a.C. (è quindi il più antico albero esistente al mondo di cui risulta documentata la piantumazione). |
isurumuniya |
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ingresso dell'area |
Subito a nord dello Sri Maha Bodhi c'è la parte più rilevante dell'intera area archeologica, dove racchiuse in zone pedonali recintate si trovano le strutture più importanti e i resti di molti edifici antichi, senza dimenticare il Museo Archeologico con le sue ricche collezioni di reperti del luogo. Il grandioso stupa Ruwanwelisaya si innalza per oltre 100 metri nel suo bianco splendente che custodisce delle reliquie del Buddha, ma è il Jetawanaramaya a destare maggiore sensazione con i suoi 122 metri che nell'antichità erano superati solo dalle piramidi di Giza. Meno imponente ma ugualmente raffinato è poi il Thuparamaya, che si fregia inoltre di essere il sito religioso più antico di tutti. Infine una chicca: lungo la strada che segue il torrente Malwathu Oya aggirando il Jetawanaramaya sul lato orientale, le file di alberi ospitano una colonia di centinaia di pipistrelli che durante il giorno si riposano appesi a testa in giù e sono facilmente osservabili. |
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buddha reclinato |
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ranmasu uyana |
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ranmasu uyana |
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MIHINTALE
Muovendosi con un minimo di celerità in tuk-tuk o scooter, una giornata intera basta per visitare i siti più importanti della città vecchia di Anuradhapura, o magari, avendo tempo, si potrebbe lasciare il gruppo meridionale per la mattina successiva.
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verso kaludiya pokuna |
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mihintale |
La zona pullula però di altre possibilità che vanno ben oltre il gruppo di monasteri nella parte occidentale e nord-occidentale dell'area archeologica, relativamente interessanti ma trascurabili in confronto al resto. Un'escursione di qualche ora, facilmente effettuabile in tuk-tuk e organizzata da quasi tutte le guesthouse, ma da compiere anche in autonomia in scooter, molto interessante e particolarmente suggestiva con l'approssimarsi del tramonto, è invece quella nel villaggio di Mihintale, una dozzina di chilometri circa a est della città. Qui ci sono altri gruppi di rovine e di complessi religiosi, ma sono soprattutto la conformazione del terreno, con le prime alture rocciose che cominciano a sbucare dal terreno altrimenti pianeggiante e un'alta concentrazione di laghi e stagni, che impreziosiscono il paesaggio e rendono la destinazione accattivante. |
kaludiya pokuna |
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kaludiya pokuna |
Lungo la strada, una sosta lo merita il tempio Mihindu Aranya, non tanto per le sue costruzioni quanto per un colossale albero di banyan plurisecolare. Il comprensorio del Kaludiya Pokuna, a sud dell'abitato, è invece molto scenografico, con i resti di vari edifici sparsi intorno a uno stagno, alcuni santuari ricavati da grotte e una popolazione di macachi che scorrazza allegramente per il sito (scimmiette presenti peraltro anche in parecchi altri siti della zona e in generale dell'isola). L'attrazione principale è però il cosiddetto Mihintale Rock, un insieme monumentale che si allarga dalla base alle cime rocciose di una collina e comprende sia ruderi che strutture conventuali ancora in attività, legate secondo la tradizione all'arrivo del buddismo sull'isola. |
mihintale rock |
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mihintale rock |
In particolare, alle falde dell'altura si possono osservare i resti di vari palazzi e di un antico ospedale, da dove una monumentale scalinata sale verso la cima fino a un vasto spiazzo sabbioso con al centro un piccolo stupa circondato da colonne. Da qui si possono prendere i brevi percorsi che portano alla statua di Buddha, ai padiglioni del tempio accostati a grotte sacre, alla coppia di grandi stupa con terrazze panoramiche che si aprono a sud e a ovest, oppure la stretta e scoscesa scalinata che collega la sommità della rupe più alta, dalla quale ci si può affacciare invece verso est e lasciar spaziare lo sguardo per parecchi chilometri. Mihintale è un sito affascinante e parecchio scenografico, anche se a una certa ora potrebbe essere un po' affollato, ma comunque vale la pena di investire il tempo necessario a visitarlo. |
kaludiya pokuna |
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mihintale rock |
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mihintale rock |
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mihintale rock |
DOVE MANGIARE E DOVE USCIRE LA SERA
La vita notturna non è esattamente il punto forte di Anuradhapura, né di parecchi altri posti in Sri Lanka a dir la verità, e anche dal punto di vista gastronomico ci si deve un po' arrangiare.
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anuradhapura centro |
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grande banyan |
Se all'ora di pranzo vi trovate in giro nell'area archeologica, soprattutto verso la zona nord ci sono diversi ristoranti semplici associati talvolta a dei piccoli hotel dove potersi saziare spendendo molto poco con un tradizionale rice and curry (ovvero verdure varie, carne o pesce, cucinati con differenti curry, spesso piccanti, su un letto di riso bianco): il Mangalika è uno di questi e una valida scelta. Sempre rice and curry, ma anche prodotti da forno e panetteria nonché opzioni più internazionali, prezzi bassi e servizio da tavola calda, ma anche ben frequentato e gradevole, il The Walkers Restaurant è invece una possibilità sia di giorno che di sera, ma anche per una sosta veloce a qualsiasi ora. |
verso est |
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mihintale rock |
Il Casserole è poi la sala ristorante del supermercato Alankulama Family, ha due sedi in città e offre porzioni molto abbondanti a un buon rapporto qualità/prezzo e un menu ampio, un ambiente pulito ma molto essenziale e non serve alcool, cosa del resto parecchio comune in tutto il paese. Lungo la via principale ci sono infine diversi caffè opzionabili dalla colazione alla cena e dove generalmente si mangia bene e la varietà non manca: il Barna's è un esempio, ma diversi altri sembrano più o meno sullo stesso livello. Come detto, l'alcool nei locali non è molto comune ma si può acquistare in diverse rivendite con la licenza, sembra però che bere per strada sia vietato.(23-26 luglio 2025)
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mihintale rock |
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mihintale rock |
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mihintale rock |
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mihintale rock |
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verso ovest |
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pipistrelli |
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bufali vicino il jethawaramana |
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