giovedì 7 giugno 2018

Valencia

21-24 aprile 2018
La terza città della Spagna negli ultimi anni ha vissuto un periodo particolarmente florido che ne ha favorito l'evoluzione e l'ammodernamento, trainate da alcuni grandi eventi sportivi come l'America's Cup di vela e il gran premio di Formula 1 e da alcuni grandi progetti che ne hanno arricchito il patrimonio architettonico. Il notevole capitale storico, la buona organizzazione cittadina e la piacevole atmosfera tipica delle città spagnole fanno poi di Valencia una meta turistica davvero godibile e interessante, soprattutto se la visita cade al di fuori dei roventi mesi estivi.
valencia
torres del quart
valencia
piazza del patriarca
L'aeroporto è servito da diverse compagnie low cost, quindi arrivare in città non comporta grandi sforzi economici, e sorge relativamente vicino al centro, comodamente raggiungibile anche in metropolitana. Una volta sbarcati però, prima di tuffarsi sotto terra vale la pena valutare attentamente l'acquisto della Tourist Card, che dà libero accesso ai mezzi pubblici e a diverse attrazioni mentre per altri siti e per diverse attività e acquisti permette di usufruire di sconti più o meno grandi. La card è acquistabile nell'ufficio turistico situato nell'area degli arrivi dell'aeroporto, ma si può fare anche online sul sito di Visitvalencia, dove trovare anche tutte le informazioni sugli sconti e i siti a entrata gratuita: io quella per 72 ore l'ho trovata molto conveniente perché, soprattutto se si alloggia fuori dalla città vecchia, già solo metro e bus sono sufficienti a ripagarla e in più i siti gratuiti (in molti dei quali senza la card l'ingresso costerebbe in realtà solo 1 o 2 euro) sono parecchi e tutti interessanti.
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marchese de dos aguas
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plaça redona
Le alternative per l'alloggio sono tantissime e per tutte le tasche, ma chiaramente il rapporto qualità/prezzo sale al di fuori del centro storico: tra le soluzioni economiche, una validissima è rappresentata dall' Urban Youth Hostel, situato lungo l'avenida che dal centro conduce verso la spiaggia e il porto, nelle vicinanze di quest'ultimo, e ospitato in una struttura moderna e pulita. Le camerate sono nuovissime e i letti a castello, sia sopra che sotto, hanno delle pratiche tendine che li chiudono completamente garantendo la privacy, al piano terra c'è un ampio bar-ristorante che funge anche da area comune e lo staff è gentile e preparato (tra l'altro vi lavoravano, grazie a una convenzione, diverse giovani italiane che avevano terminato da poco gli studi alberghieri).

valencia
chiesa di san nicola
chiesa di san nicola
centro storico

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torres del quart
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torres del serrano
dalle torres del serrano

dalle torres del quart
dalle torres del quart
dalle torres del quart

L'area urbana di Valencia è vasta e capiterà abbastanza spesso di doversi spostare anche per dei tratti abbastanza lunghi, tuttavia la metro non sempre è utile per farlo e quindi anche la buona rete di bus cittadini si rivela molto utile.
palazzo della generalitat
valencia
plaça de la virgen
La maggior parte dei punti di interesse è comunque concentrata nella compatta città vecchia, un fitto intrico di strade serpeggianti e stretti vicoli nel quale imbattersi in molti edifici storici costruiti con la peculiare pietra arenaria marchio di fabbrica del barocco spagnolo. Sono solo due le stazioni della metro utili per la visita di questa zona, Colon e Xativa, ed entrambe possono fungere si da ottimo punto di partenza che di arrivo di un itinerario. In particolare uscendo dalle seconda di queste ci si ritrova subito al cospetto della notevole Estacion del Norte, monumento dello stile modernista, affiancata dall'ottocentesca e sempre scenografica Plaça de Toros.
plaça de l'almoina
valencia
l'almoina
Bastano poi solo un paio di minuti a piedi per raggiungere la grande e triangolare Plaça de l'Ayuntament, la maggiore del centro storico, dove si fronteggiano le spettacolari facciate del Municipio e del palazzo centrale delle Poste, oltre che diversi altri palazzi neoclassici e modernisti. Dalla punta settentrionale del triangolo si separano le due principali direttrici stradali che attraversano la città vecchia. Quella di sinistra, Avinguda de Maria Cristina, porta in meno di 200 metri a scoprire una straordinaria tripletta formata dalla chiesa barocca di Sant Joan, con dei bellissimi interni, dalla celeberrima Lonja de la Seda, capolavoro barocco insignito del titolo di patrimonio UNESCO, e infine dall'altrettanto famoso Mercato Centrale.
l'almoina
l'almoina
Se la meravigliosa grande sala con le colonne della Lonja, oltre ai vari altri ambienti, merita tutta l'attenzione del caso, un tempo decisamente maggiore va speso per l'enorme struttura in ferro, vetro e piastrelle colorate che ospita il mercato, al cui interno (ma anche all'esterno) ci si può sbizzarrire nello shopping acquistando cibi freschi e prodotti gourmet, approfittandone magari per concedersi uno spuntino o qualcosa da bere, oppure vestiti o attrezzatura come le paellas dal fondo piatto e i doppi manici dove cucinare la pietanza più famosa della cucina valenciana e spagnola in generale (vi danno anche un depliant con la ricetta).

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almudin
città vecchia
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basilica de la virgen

cripta archeologica
valencia
cripta archeologica
valencia
almudin

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campanile di santa caterina
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cattedrale e micalet
città vecchia

La direttrice di destra che parte dall'angolo di Plaça de l'Ayuntament invece, Carrer de Sant Vicent Martir, è un po' il corso cittadino, con le attraenti vetrine delle boutiques e i locali delle principali catene di ristorazione, ma è anche il punto di incontro dell'itinerario che arriva dalla metro Colon.
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estacion norte
santa caterina
Percorrendo infatti da quest'ultima la vivace, in gran parte pedonale, Calle Don Juan de Austria e poi puntando a nord, zigzagando magari un po' tra i vicoli, ci si può imbattere nel sontuoso Collegio del Patriarca, ora sede di un importante museo, con la sua incantevole piazzetta e nell'impressionante palazzo rococò del Marques de Dos Aguas, ora Museo della Ceramica, prima di incrociare l'itinerario principale e sbucare finalmente in Plaça de la Reina. Il parcheggio sotterraneo, il parchetto sempre affollato dai grupponi e i locali acchiappa-turisti o delle grandi catene tolgono un po' di poesia all'altro principale spazio della città vecchia, ma la disordinata mole della grande Cattedrale con accanto il fido Micalet, il popolare campanile ottagonale, le restituiscono la giusta importanza.
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plaça de toros
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ayuntament
Il complesso cattedralizio è senz'altro uno dei siti imperdibili di Valencia e vale completamente il prezzo del biglietto (ho evitato però la spesa per salire sul campanile, visto che di panorami sulla città vecchia ve ne sono di altrettanto suggestivi ma gratuiti con la city card) visti i ricchissimi tesori che contiene, tra i quali quello che viene ritenuto essere il Santo Graal. Disposta a ventaglio intorno ai fianchi e all'abside della cattedrale, una fitta rete di pittoreschi vicoli tra i quali si aprono delle deliziose piazzette silenziose conserva molti gioielli architettonici come chiesette gotiche o barocche e palazzi nobiliari oltre ad alcune attrazioni da non perdere quali: l'arabeggiante Almudin, ora spazio espositivo; il ricchissimo complesso arcivescovile; la Cripta Archeologica di San Vicente; il museo dell'Almoina, un'interessante struttura che ospita i resti archeologici romani e occupa una suggestiva piazzetta sulla quale si affaccia anche il retro della Basilica della Virgen Desamparados.
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santo graal
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palazzo delle poste
La facciata di questa insolita chiesa ovale nobilita invece la bella piazza omonima insieme a una parte della Cattedrale e all'imponente Palau de la Generalitat, alle spalle del quale l'importante e frequentata Calle Serranos conduce sino alle torri dallo stesso nome, massicci ornamenti di una delle due sole rimaste tra le porte di accesso delle mura medievali della città e uno dei migliori punti panoramici sulla città vecchia. Il labirinto di vicoli tra Plaça de la Reina e il Mercat è probabilmente la zona più intasata di persone, ma è anche quella dove trovare tanti notevoli scorci, posti interessanti come la curiosa Plaça Redona o la bella chiesetta gotica di Santa Caterina col suo caratteristico campanile, botteghe artigiane dove fare shopping di qualità o semplici negozi di souvenir e una profusione di taverne, tapas bar, ristoranti e horchaterie (l'horchata è la bevanda tipica locale ricavata da acqua. zucchero ed estratto di semi della chufa, io l'ho trovata buona, rinfrescante e rivitalizzante) tutte da provare e che in alcuni casi sono delle vere e proprie istituzioni.
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cappella del santo graal
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cattedrale
Da Plaça de la Virgen, la pittoresca direttrice Calle Caballeros/Quart taglia il centro storico passando davanti all'imperdibile Iglesia de San Nicolas, la cui ricchezza degli affreschi e delle decorazioni interne lascia letteralmente senza fiato, e attraversando la vivace Plaça Tossal, per terminare davanti alle monumentali Torres de Quart, l'altra rimanenza delle mura medievali anch'essa titolare di una magnifica veduta panoramica forse anche più ampia della prima. Il quartiere tra le due torri è di tipo più residenziale e con meno edifici storici, che comunque non mancano, ma rappresenta forse uno dei simboli più amati della città. Le stradine e i vicoli del Barrio del Carmen infatti sono tappezzati da murales piccoli e grandi, colorati o meno, semplici o complessi, che vanno a formare un vero museo all'aperto.


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mercato centrale
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città vecchia
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cattedrale

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mercato centrale
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mercato centrale
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mercato e san joan

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lonja de la seda
lonja de la seda
mercato centrale


















È piacevole e divertente passeggiare per il quartiere ammirando le opere e individuare i temi ricorrenti (come le bamboline giapponesi o una coppia di loschi figuri mascherati presenti praticamente ovunque).
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murales del carmen
murales del carmen
Calle Baja, che porta fino alla piazza che dà il nome al quartiere dominata dallo storico monastero e centro culturale (lì vicino, presso la Casa de las Rocas, tra l'altro c'è un interessante museo gratuito con i carri e i personaggi di cartapesta protagonisti della sfilata della festa del Corpus Christi), e Calle Alta sono le più pittoresche e commerciali, ma per i murales forse vale più la pena percorrere Calle Corona e Calle Beneficiencia, all'incrocio delle quali sorgono tra l'altro gli splendidi edifici storici dell'Università Cattolica con i musei d'etnologia e della preistoria, oppure perdersi tra le vie residenziali con le saracinesche colorate.
murales del carmen
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calle corona
Anche fuori dal centro storico di Valencia, le attrazioni non mancano assolutamente, a cominciare dall'Eixample, situato subito a sud-est, un quartiere residenziale adatto allo shopping ma anche alla contemplazione dei tanti edifici art-nouveau che contiene, a cominciare dallo spettacolare Mercado Colon, risalente ai primi del novecento ma ristrutturato da poco, che ospita una serie di caffetterie e ristoranti adorati sia dagli abitanti che dai turisti. Il posto è vicinissimo alla metro che porta lo stesso nome, ma la cosa più conveniente una volta finito lo spuntino è di dirigersi verso nord fino alla Plaça de Tetuan, contraddistinta dalla presenza del massiccio Convent de Sant Domenec e del Palacio de Cervelló, una residenza signorile dai bellissimi interni che vale la pena visitare visto l'ingresso gratuito con la city card, dalla quale accedere ai giardini del Turia.
murales del carmen
loschi figuri
Il fiume che una volta attraversava la città causando continui allagamenti, il Turia appunto, è stato deviato negli anni ottanta e il suo letto trasformato in un unico grande parco di 9 km di lunghezza sempre frequentato da gente che corre, va in bici, si gode i prati e i giardini o passeggia lungo i bei viali alberati ammirando gli stagni, le fontane e gli antichi ponti di pietra o quelli moderni progettati da architetti famosi come Calatrava o Norman Foster. Punti di interesse contenuti nei giardini sono anche il Gulliver, un parco giochi per bambini modellato sulle forme del personaggio del romanzo di Swift, e il grandioso Palazzo della Musica con le sue cupole di vetro. Una propaggine del parco del Turia, ma ben più antica, sono i Jardines del Real (il palazzo reale invece non c'è più da secoli), abbelliti anche da statue e dalla presenza del Museo delle Belle Arti, col suo cupolone azzurro, e del Museo di Scienze Naturali.

giardni del reial
plaça del carmen
bambole giapponesi

giardini del turia
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giardini del turia
museo delle belle arti

plaça tetuan
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mercato colon
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giardini del turia

Proprio nella parte finale dei giardini del Turia sorge infine il complesso architettonico moderno più famoso della città, l'opera più significativa di Santiago Calatrava: la Città delle Arti e delle Scienze.
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città delle scienze
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umbracle
Ognuna delle varie costruzioni futuristiche che la compongono è ritenuta un simbolo della città e, oltre al non indifferente colpo d'occhio, riveste anche una funzione culturale e ricreativa di tutto rispetto. Il cinema 3D Hemisferic, il Palazzo delle Arti Reina Sofia (ovvero il teatro dell'Opera) e il centro espositivo Agora per un turista di passaggio hanno più che altro un ruolo decorativo, mentre più piacevole può essere la passeggiata lungo i giardini coperti Umbracle e intorno alle grandi piscine che colorano d'azzurro l'area. Una visita più attenta che valga il costo del biglietto d'entrata la meritano invece il Museo delle Scienze Principe Felipe, che però è decisamente più orientato alle famiglie con bambini che non a un laureato in fisica come il sottoscritto, e ovviamente l'Oceanografico, che invece soddisfa tutti i palati.
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hemisferic e opera
museo delle scienze
La vasta superficie che lo compone infatti è organizzata in diverse aree tematiche e non si ferma a delle semplici vasche con pesci, ma ricostruisce i diversi ambienti non solo subacquei esibendo anche molte specie di uccelli e alcuni rettili. Certo, oltre ai delfini che sono le vere star, l'unicità dell'Oceanografico è data dalla presenza di alcuni animali marini di grandi dimensioni, come gli elefanti marini o i beluga, molto difficili da vedere altrove. D'impatto sono anche le gallerie subacquee dove osservare i pesci, e in particolare i grandi squali, dal basso. Fuori dal complesso, tra i palazzi vicino all'Opera, vale poi la pena una visita al Museo Fallero, dedicato alla famosa festa cittadina, dove tra le altre cose vengono esposti i personaggi di cartapesta (ninot) che non vengono bruciati alla fine delle fallas.

oceanografic valencia
oceanografico
oceanografic valencia
oceanografico
oceanografic valencia
oceanografico

oceanografic valencia
oceanografico
oceanografic valencia
oceanografico
oceanografic valencia
oceanografico

oceanografic valencia
oceanografico
oceanografic valencia
oceanografico
oceanografic valencia
oceanografico

oceanografic valencia
oceanografico
oceanografic valencia
oceanografico
oceanografic valencia
oceanografico

A nord-est dell'antico percorso del Turia si stendono i quartieri più nuovi di Valencia, solcati da larghi e dritti viali, alcuni monumentali e con giardini al centro come l'Avenida Blasco Ibañez, ma senza grandi attrazioni, a meno di non considerare tale lo stadio Mestalla.
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palazzo del reloj
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veles e vents
Tuttavia anche in queste zone non è difficile imbattersi in qualche palazzo storico; la cosa migliore da fare però è arrivare fino alla fine dell'Avenida del Port, dove questa si affaccia sul vecchio porto in corrispondenza dello scenografico palazzo del Reloj, sede dell'autorità portuale. Qui i vecchi magazzini sono stati ristrutturati per la Coppa America e ora la passeggiata vicino alle banchine è diventata molto piacevole. Punto di arrivo di questa è l'imponente edificio Veles e Vents, costruito proprio in occasione dell'importante manifestazione velistica. Poco più a nord inizia invece l'ampia e lunghissima spiaggia della Malvarrosa, amatissima e frequentata sia dai turisti che dai valenciani, il cui fronte è costituito da una successione ininterrotta di ristoranti, tra i quali alcuni storici e definiti tra i migliori della città.
valencia
porto
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spiaggia della malvarrosa
In effetti tutta l'area del porto e della spiaggia è una delle zone di riferimento della vita notturna e della ristorazione, non solo in estate, ma comunque meno importante della città vecchia. Le maggiori concentrazioni di locali si trovano nei vicoli tra la Cattedrale e il Mercato Centrale, tra Plaça del Tossal e il Mercado de Mosen e infine nel Carmen intorno a Calle Roteros dove, anche se qualche trappola per turisti non manca, si può essere quasi sicuri di mangiare ottimamente. Provati con soddisfazione sono stati il Tasca Angel, una piccola taverna ingombra di gente dove mangiare in piedi o al massimo su degli sgabelli appoggiati al bancone o a degli scaffali ma dove le tapas di pesce sono superbe, o il ristorante Yuso
malvarrosa
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ponti sul turia
Per quello che riguarda paella e affini però, la nota dolente di chi viaggia da solo è che molti locali la cucinano per non meno di 2 persone (tra cui lo stesso Yuso, ma gli altri piatti erano comunque buonissimi) e quindi occorre trovarne uno tra quelli che invece la preparano nelle paellas enormi per rivenderle a porzioni (al Mercato Centrale tali paellas vengono anche vendute, ero tentato di comprarmi quella da 72 porzioni ma non credo che la Ryanair l'avrebbe imbarcata come bagaglio a mano): meravigliosa soluzione al problema si è rivelato il Mercado della Tapineria, dove tra le tante attività artistiche il bar La Bernarda cucina l'ottima paella tradizionale valenciana (ovvero quella di carne) tutti i giorni in grandi quantità.
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lonja de la seda
lonja de la seda
Anche il quartiere di Ruzafa, a sud della Plaça de Toros, si sta affermando come punto di ritrovo serale per molti giovani e nelle sua strade di estrazione principalmente residenziale sono spuntati decine di tapas bar e simili: il semplice e grazioso Mare Meua, con le tapas pronte in vista dietro al bancone, e il greco Dionisos (d'altronde i meze hanno la stessa filosofia delle tapas) si sono fatti gradire. Il lunedì sera il movimento serale è parecchio ridotto e vari locali potrebbero essere chiusi, forse è una buona occasione per provare uno dei locali su Carrer de Sant Vicent Martir appartenenti delle catene basche che propongono pinchos di tutti i tipi (come Orio, Sagardi o Lizarran, io ho gettonato l'ultimo per motivi "sentimentali", in memoria delle scorribande giovanili al carnevale di Sitges). Vale sempre la pena di ricordare infine che in Spagna, e dunque anche a Valencia, i bar popolari dall'aspetto ordinario spesso si rivelano luoghi meravigliosi per uno spuntino o un pasto più sostanzioso a base di tapas o porzioni complete di ottima qualità a prezzi notevolmente inferiori a quelli dei locali più alla moda: le mie incursioni nei bar della parte più residenziale del Barrio del Carmen e in quelli dalle parti dell'incrocio tra l'Avenida del Port e la Calle Serreria/Ibiza non hanno fatto che confermare una volta di più questo lemma. 

casa de las rocas
valencia
casa de las rocas
giardini del turia

valencia
museo fallero
valencia
gulliver
barrio del carmen
città delle scienze
giardini del turia
museo fallero

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