martedì 20 marzo 2018

Ganvié, Tori e Porto Novo: meraviglie del Benin

26 e 27 dicembre 2017
Cotonou, la principale città del Benin, di attrazioni particolarmente interessanti oltre al suo enorme, coloratissimo e caotico mercato non ne ha, ma per la varietà e il livello dei servizi turistici offerti è comunque il posto più indicato del piccolo stato africano dove fare base. 
ganvié nokouè benin
dal molo per ganvié 
ganvié nokouè benin
sul lago nokoué
A distanze relativamente brevi dal centro della metropoli, dal quale sono raggiungibili con tempi e spesa decisamente limitati, ci sono però diversi siti che invece meritano assolutamente una visita; l'unico problema è che sparse nella vasta area urbana sono parecchie le stazioncine dove prendere autobus locali, mininus o taxi condivisi e trovare quella migliore per la destinazione scelta non è così semplice, per cui conviene chiedere aiuto al personale della reception del vostro hotel che senza problemi fermerà un taxi o un mototaxi chiedendogli di portarvi nel punto giusto. C'è poi da dire che la popolazione locale è piuttosto gentile e ben disposta a dare informazioni (se parlate francese come il sottoscritto avrete senz'altro meno problemi).


ganvié nokouè benin
pescatori sul lago nokoué
ganvié nokouè benin
lago nokoué
ganvié nokouè benin
piscicultura

Sulla sponda settentrionale del grande lago costiero Nokoué, proprio di fronte a Cotonou, sorge una delle attrazioni più famose e scenografiche del paese: Ganvié.
ganvié nokouè benin
pescatori sul lago nokoué
ganvié nokouè benin
lago nokoué
Questo insediamento lacustre su palafitte risale addirittura al XVIII secolo, quando i locali per evitare di essere catturati e venduti come schiavi decisero di andare ad abitare letteralmente sull'acqua e ora Ganviè è una vera e propria città che conta oltre trentamila abitanti. Per raggiungerla è necessario prendere un taxi condiviso (o se siete fortunati un autobus locale; entrambi si possono trovare nella stazione situata alle spalle del mercato Dantokpa) per Abomey-Calavi, grossa città ormai inglobata nell'area metropolitana di Cotonou, dove nei pressi del mercato (grazioso ma neanche lontanamente paragonabile al grandioso Dantokpa, tuttavia esso sfoggia anche un paio di banchi dedicati ai feticci vodoo posizionati al suo limitare) ci sono i moli da cui partono le piroghe che rappresentano l'unico mezzo per arrivare a destinazione.
ganvié benin
ganvié
ganvié benin
ganvié
Le partenze sono gestite da una cooperativa e si può scegliere se affittare una piroga a motore o a remi (entrambe con conducente ovviamente), da soli o aspettare che arrivino altri turisti per dividere la spesa (i gruppi organizzati di turisti arrivano però in tarda mattinata e spesso riempiono le barche per conto loro, mentre di turisti autonomi ne arrivano ben pochi e potreste aspettare anche parecchio e dato che la spesa per una piroga privata non è poi così impegnativa io ho deciso per quest'ultima soluzione). Sui moli ci sono anche alcune guide il cui costo è abbastanza modesto ed affidarsi a una di loro si è rivelata un'idea davvero ottima anche e soprattutto per quello che è successo dopo.
ganvié benin
ganviè
ganvié benin
edifici di ganvié
Il tragitto a motore per Ganvié dura 20-30 minuti circa e i panorami sono bellissimi, con il basso specchio d'acqua solcato dalle piroghe dei pescatori locali e con cespugli di piante acquatiche che fuoriescono dalla superficie. Le scene che si parano davanti agli occhi una volta arrivati in città, ma anche durante il viaggio in realtà, ricordano molto quelle caratteristiche del lago Inle in Myanmar, quasi a creare un ponte immaginario che lega due realtà distanti tra loro più di 10000 km. Il tour è molto interessante e tocca o sfiora i diversi punti chiave del villaggio come il mercato, la scuola (sulla terraferma), la chiesa, la moschea e le sedi di alcune ONG che forniscono assistenza (una italiana per esempio gestisce un piccolo pronto soccorso).

ganvié benin
ganvié
ganvié benin
ganvié
ganvié benin
ganvié

ganvié benin
ganvié
ganvié benin
ganvié
ganvié benin
ganvié

abomey-calavi benin
abomey-calavi
ganvié benin
ganvié
ganvié benin
ganvié

La popolazione è piuttosto povera e vive principalmente di pesca e piscicultura e le condizioni igieniche non sono delle migliori visto che chiaramente non ci sono fogne e acqua potabile e l'elettricità è data dai generatori, tuttavia il turismo sta diventando importante e la città vanta ora diversi negozi di souvenir e artigianato, ristoranti e hotel.
tori benin
strada per tori
tori benin
tori
La mia affabile e affidabile, oltre che preparata, guida Laurent (chi fosse interessato ai suoi contatti mi scrivesse in privato che glieli fornirò senz'altro) mi ha spiegato infatti che la maggior parte dei turisti arriva in tarda mattinata in modo da pranzare, riposare nelle ore più calde ed effettuare i tour nel pomeriggio per poi godersi il tramonto; io che sono uscito di buon ora dal mio hotel invece ho si potuto effettuare il tour in barca senza quasi l'ombra di altri turisti, ma ben prima dell'ora di pranzo mi sono ritrovato di ritorno sul molo ad Abomey-Calavi. La guida a questo punto mi ha chiesto se ero interessato a visitare il villaggio dove lui era cresciuto e nel caso avrei dovuto pagare solo il mezzo di trasporto per entrambi per arrivarci: sembrava un'occasione da non farsi sfuggire.
tori benin
tori
tori benin
tori
Tori è una municipalità dalla superficie molto vasta che oltre al principale centro urbano di Tori-Bossito consta di diversi villaggi tribali sparsi  tra i campi e proprio uno di questi ultimi era la nostra destinazione. Per arrivarci ci sono voluti una ventina di minuti di taxi condiviso lungo la Route Nationale 2 seguiti da una buona mezz'ora in moto lungo una strada sterrata in mezzo al nulla. Nel villaggio sembra di essere in un'altra epoca, con le case di fango, gli animali che scorrazzano, le donne coi tradizionali vestiti colorati e i bambini che ti guardano come fossi un extraterrestre (per i più piccoli potrei facilmente essere stato il primo uomo bianco che vedevano).
ananas
tori benin
tori
La maggior parte dei circa 3000 abitanti del villaggio vive lavorando nelle piantagioni di ananas, che sono più piccoli di quelli che siamo abituati a vedere da noi ma dolcissimi e sugosi; tutti sono molto cordiali e scambiano volentieri qualche parola (in francese), nonostante l'evidente povertà poi l'aspetto del villaggio è dignitoso e pulito. Il grande problema è la mancanza d'acqua, visto che c'è un unico pozzo da cui tirano su un liquido torbido e terroso (in Benin è tradizione offrire all'ospite dell'acqua, un bene prezioso, ma io con una sola goccia di quella avrei probabilmente passato il resto del viaggio tra il letto e il bagno; fortunatamente tutti lì sembravano consapevoli di ciò), una ONG si sta occupando però dell'approvvigionamento idrico di queste zone. L'atmosfera genuina e i paesaggi affascinanti del luogo, insieme all'incanto di Ganvié, hanno fatto si che la giornata sia stata la più bella e interessante dell'intero viaggio.

porto novo benin
museo da silva a porto novo
porto novo benin
museo da silva a porto novo
porto novo benin
museo da silva a porto novo

maschere vudù
porto novo benin
museo da silva
attrezzi da stampa

porto novo benin
porto novo
porto novo benin
place jean bayol
porto novo benin
museo da silva

Un'altra escursione giornaliera che vale la pena di fare è invece quella alla capitale ufficiale del paese: Porto Novo.
porto novo benin
verso il mercato
porto novo benin
porto novo
Situata poco oltre le propaggini orientali del lago Nokoué a circa 30 km dalla metropoli, ma a solo una dozzina dal confine con la Nigeria, questa città mantiene il suo status soprattutto per motivi storici, dei quali notevoli testimonianze sono i tanti edifici coloniali portoghesi e francesi sparsi nell'abitato, ma qui l'atmosfera è decisamente più rilassata che a Cotonou, complici anche le dimensioni decisamente più ridotte. Per raggiungerla ci si può anche affidare a un taxi vista la spesa abbastanza contenuta (ma anche in questo caso conviene che la reception del vostro hotel vi faccia portare nel posto giusto dove cercarlo), sennò dovrebbero esserci anche bus e minibus che fanno la spola tra le due città, ma trovarli non è semplice.
porto novo benin
porto novo
porto novo benin
mercato
Passeggiare per la città ammirando i vari palazzi di estrazione coloniale è piacevole, alcuni di essi poi ospitano anche delle sedi museali come il Museo Etnografico e il Musée Honmé, inserito in quello che una volta era il palazzo reale il cui aspetto è però sorprendentemente povero, ma tra queste il più importante è il Musée Da Silva, che si trova nella magione di una ricca famiglia di mercanti di discendenze per metà europee e schiaviste e per l'altra di schiavi locali. Sono soprattutto le architetture afro-brasiliane ad attirare l'attenzione ma anche le varie curiose collezioni spiegate dalla brava guida e i locali con le attività della fondazione collegata alla struttura non sono da trascurare. La centrale Place Jean Bayol con giardini al centro è abbastanza graziosa (peccato per l'immondizia per terra) e all'angolo è caratterizzata dalla Cattedrale dell'Immacolata Concezione, ma sono soprattutto le stradine che si dipanano da questa verso nord e est a irradiare più fascino.
porto novo benin
mercato e moschea
porto novo benin
ex cattedrale coloniale
Gli scenari tipicamente africani lungo la via che dalla piazza va verso il mercato spingono infatti a fare molte foto e inoltre alle spalle del mercato stesso, già di suo coloratissimo e incantevole, sorge l'antica struttura della cattedrale coloniale portoghese (ora trasformata in moschea e inserita in un complesso più grande), probabilmente l'edificio più famoso della città. Porto Novo è sicura e può essere girata in tranquillità e autonomia, gli abitanti sono cordiali e i bambini vi saluteranno incuriositi al vostro passaggio. Per tornare a Cotonou infine, la soluzione migliore è quella di raggiungere la gare de taxis situata poche centinaia di metri a nord della piazza centrale (la gentilissima signora della biglietteria del museo Da Silva mi ha fermato uno zem, un tipico mototaxi, per farmici portare contrattando anche sul prezzo, ma in effetti la stazione è facilmente raggiungibile anche a piedi e gli zem sono comunque molto economici) da dove diversi furgoni stipati di passeggeri vi riporteranno per pochi spiccioli nella metropoli del Benin, in particolare nei pressi della chiesa del Sacro Cuore o del mercato Dantokpa.

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porto novo benin
ex cattedrale coloniale
porto novo
porto novo benin
ex cattedrale coloniale

porto novo benin
place jean bayol
porto novo benin
porto novo
porto novo benin
mercato

porto novo benin
porto novo
porto novo benin
edifici coloniali a porto novo
porto novo benin
cattedrale dell'immacolata concezione

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