29-30 luglio 2011
montagne lungo la strada |
montagne e guanachi |
guanachi al pascolo |
cimitero dei treni |
strada per uyuni |
tra le montagne lungo la strada |
uyuni city |
Uyuni è abbastanza piccola (ma è la città più importante nel raggio di centinaia di chilometri) e molto polverosa, ricorda un poco le cittadine del far west, ma i turisti per strada sono molti, d'altronde il Salar è un'attrazione turistica di grande rilievo. Molte sono quindi le strutture ricettive, tra le quali ho scelto l'ostello della catena Hi-Hostel (di cui mi sono servito, sempre con soddisfazione, in vari altri posti nel mondo), pulito e in ottimo stato, dove per 9 euro scarsi avevo un'ottima camera singola con il bagno in comune (si poteva fare solo una doccia al giorno, siamo pur sempre nel deserto e l'acqua scarseggia), e dove c'era una curiosissima sala lettura con pavimento pareti e soffitto interamente fatti di sale.
uyuni |
la camera di sale |
cimitero dei treni |
ingresso al salar |
isla incahuasi |
negozio a colchani |
la distesa di sale |
hotel di sale |
bandiere all'hotel di sale |
il salar |
isla incahuasi |
isla incahuasi e salar |
cactus sull'isla incahuasi |
isla incahuasi |
ingresso all'isla incahuasi |
isla incahuasi |
cactus millenario |
ingresso al salar |
La temperatura nel Salar è rigida anche di giorno, tuttavia l'altura (oltre 3650 metri di quota) e i riflessi del sale, uniti al fatto che di nuvole non se ne vedono praticamente mai, impone di proteggersi bene dai raggi solari con occhiali neri e creme protettive.
isla incahuasi dal salar |
ingresso al salar |
verso il ritorno |
dalla cima dell'isla incahuasi |
isla incahuashi |
il salar |
il salar dall'isola |
Il tour di un giorno, pur se lascia l'amaro in bocca perché non permette di vedere la spettacolare regione meridionale del Lipes, ricca di vulcani e lagune situate in altura (ed alcune con l'acqua colorata), ha però comportato per me il vantaggio di terminare giusto in tempo per ritirare i bagagli lasciati in custodia alla sede dell'agenzia, cenare velocemente in uno dei localetti spartani che servono asado situati in fondo alla Calle Potosì, frequentati esclusivamente da boliviani (quando sono entrato si sono girati tutti a guardarmi, però l'arrosto era buono e il prezzo ridicolo), e salire sul bus per La Paz (il cui biglietto avevo acquistato il giorno prima nella stessa agenzia dove avevo prenotato il tour turistico).
wow che viaggio meraviglioso! il paesaggio vale sicuramente il viaggio della speranza in autobus!
RispondiElimina