venerdì 1 luglio 2022

Viterbo: una giornata nel delizioso capoluogo della Tuscia

La Tuscia è la provincia del Lazio che copre la porzione settentrionale della regione tra la costa e i confini con la Toscana e l'Umbria, famosa per le sue radici etrusche testimoniate da siti archeologici patrimonio UNESCO, per le innumerevoli meraviglie naturali e per i tanti incantevoli borghi storici che ne punteggiano il territorio.

viterbo cosa fare e vedere
palazzo dei papi
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mura di viterbo
Se molti di questi ultimi sono, a ragione, abbondantemente celebrati da articoli e post vari, mai troppo esaltato è invece il delizioso capoluogo Viterbo, città ricchissima d'arte e di storia oltre che di numerosissimi scorci pittoreschi e che, benché giustamente famosa per molti di questi aspetti, viene forse data talvolta per scontata senza soffermarsi tanto sul suo ruolo centrale sia dal punto di vista culturale che sociale all'interno del territorio stesso. Dopo averla frequentata assiduamente in età universitaria a causa di amici iscritti nelle facoltà locali, un concorso scolastico è stata l'occasione per tornarci ed effettuare un ampio giro del suo prezioso centro storico al fine di descrivere un itinerario ragionato che permetta di toccare i punti più salienti e di godere appieno delle splendide suggestioni che esso regala.


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porta romana

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san sisto e i due campanili

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san sisto






Come arrivare e come muoversi

Viterbo si trova circa 80 km a nord-ovest del centro di Roma, collegata ad esso sia tramite autobus che su ferrovia con frequenza oraria o anche maggiore, tuttavia i mezzi pubblici risultano non sempre particolarmente comodi o veloci.

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verso san pellegrino
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verso san pellegrino
Comodo è invece il viaggio in auto, con la città situata lungo la superstrada che collega Terni alla costa tirrenica e a pochi chilometri dal casello autostradale di Orte oppure lungo la superstrada SS2bis collegata alla consolare Cassia. Occorre fare tuttavia attenzione al parcheggio, preferendo i quartieri nuovi attorno all'università o alle spalle del Museo Civico a quelli all'interno delle mura. La città vecchia si stende poi su una superficie relativamente limitata, rendendo ampiamente possibile la visita della città a piedi in mezza giornata o poco più.


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verso fontana grande

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fontana grande

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palazzo gatti

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quartiere san pellegrino

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quartiere san pellegrino

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quartiere san pellegrino










Cosa fare e cosa vedere a Viterbo

Il centro storico di Viterbo è interamente racchiuso da una cinta muraria medievale arrivata praticamente intatta fino ai giorni nostri con le sue torrette, i suoi bastioni e  i suoi portali, e all'interno della quale vi sono alcuni quartieri medievali dalle architetture perfettamente conservate.
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verso pianoscarano
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via san pellegrino
Proprio una delle 13 porte di accesso alle mura potrebbe rappresentare l'ideale inizio di un itinerario nella città vecchia: ottima scelta è Porta Romana (ma anche lo scenografico bastione di Porta San Pietro, all'estremità meridionale della città vecchia, oppure Porta Fiorentina, che è invece il limite settentrionale, non sono da sottovalutare), così da poter subito ammirare la prima delle tante deliziose chiese medievali della città, la romanica San Sisto ricca di elementi curiosi come i due campanili sullo stessa fiancata e l'abside rialzato integrato nelle mura, per poi proseguire su una delle vie principali puntando direttamente al cuore dell'abitato.
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quartiere san pellegrino
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via san pellegrino
Via Garibaldi porta infatti direttamente alla piazza abbellita dalla monumentale Fontana Grande, da dove il suo prolungamento, Via Cavour, punta alla centralissima Piazza del Plebiscito e al medievale Palazzo dei Priori, che ora ospita il municipio. Invece di arrivare qui per la via diretta conviene però fare un lungo giro partendo proprio dalla Fontana Grande prendendo a sud per Via delle Fabbriche e inoltrandosi così nell'incredibilmente pittoresco quartiere di San Pellegrino. Questo costituisce infatti, insieme al vicino quartiere di Pianoscarano, una delle aree medievali originali più vaste e dal maggior impatto scenico d'Italia, con la stretta via omonima che lo attraversa in un crescendo di immagini altamente suggestive che rischia seriamente di intasare la memoria del proprio apparecchio fotografico.
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quartiere san pellegrino
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piazza san pellegrino
Il picco si raggiunge in corrispondenza della piazzetta da cui prende nome il quartiere, dove la facciata della chiesetta omonima e gli archi, le logge e le torrette del Palazzo degli Alessandri, residenza aristocratica del XIII secolo, formano una scenografia che non può lasciare indifferenti. Proseguendo la via mostra una sfilata di osterie fino alla graziosa Piazza San Carluccio, chiusa su due lati dalle mura del Monastero di San Bernardino e dalla quale si può rientrare in una zona più animata, ma prima di fare ciò vale la pena gettare uno sguardo negli strettissimi vicoli che puntano a sud e imboccare magari tra questi Via delle Piaggiarelle, cha passa totalmente inosservata ma scende fino a un ponticello di pietra che attraversa il bel Parco del Paradosso ed entra nel cuore del quartiere di Pianoscarano, che è si un po' defilato ma è in effetti il più antico della città e permette di fare un altro pieno di immagini altamente pittoresche.

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piazza san pellegrino

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palazzo degli alessandri

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quartiere san pellegrino

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via san pellegrino

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via san pellegrino

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piazza san carluccio















Questo giro salta però completamente Via Cardinal Lafontaine, dove si affacciano edifici che sarebbe un peccato perdersi come lo scenografico Palazzo Gatti, la chiesa di San Giovanni Battista dall'incredibile soffitto dipinto e, con qualche metro di deviazione, la chiesa di Santa Maria Nuova, tra le più antiche e ricche d'arte del centro.
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verso pianoscarano

Sembra impossibile che una città di poco più di 60 mila abitanti possa contenere un patrimonio storico-architettonico-culturale di tale grandezza e levatura senza che se ne parli in tutto il mondo, fatto sta che arrivati a Via Lafontaine non si è neanche a metà della visita. La via termina  nei pressi di Piazza della Morte annettendosi a Via San Lorenzo, una delle arterie più rappresentative di Viterbo che attraversa tutto il centro storico e che alla sua estremità meridionale risale un poggio su cui si trovano gli edifici di maggior pregio e fama: in pochi metri si costeggiano infatti Palazzo Farnese e i palazzi appartenenti alla Curia per sbucare nella spettacolare scenografia di Piazza San Lorenzo.
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piazza santa maria nuova
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santa maria nuova
Una cintura di palazzi della diocesi rinchiudono questo spazio formando il polo museale del Colle del Duomo, ma fra questi si ergono senz'altro il Palazzetto di Valentino della Pagnotta (priore nel medioevo) con le sue arcate, la Cattedrale di San Lorenzo (ovvero il duomo cittadino), risalente al XII secolo ma con la caratteristica torre campanaria a strisce e la facciata rinascimentali, per finire con l'architettura più famosa: il Palazzo dei Papi. Nel XIII secolo Viterbo è stata infatti la residenza ufficiale di ben 6 papi e sempre qui, in una delle sfarzose sale, si tenne il primo conclave della storia (visto che i cardinali tardavano ad eleggere un nuovo pontefice, dopo 33 mesi di attesa furono chiusi a chiave in quest'aula finché non avessero deciso chi eleggere). 

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san giovanni battista

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san giovanni battista

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piazza della morte

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palazzo farnese

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piazza san lorenzo

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palazzo dei papi















Passando sotto l'arco per scendere alle spalle del palazzo, ci si può infine affacciare sul parco di Valle Faul, cuneo verde che si insinua nell'abitato, oltre che ammirare le fortificazioni occidentali.
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san lorenzo
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duomo di san lorenzo
In direzione opposta, Via San Lorenzo attraversa un altro quartiere storico che nasconde altri sontuosi palazzi nobiliari, come quello appartenuto ai Chigi, e mostra al suo centro la deliziosa Piazza del Gesù, con una fontana monumentale in mezzo e l'antica chiesa di San Silvestro sul lato occidentale a marcare il passaggio della Via Francigena. Pochi altri metri ancora e ci si ritrova nuovamente in Piazza del Plebiscito per ammirare l'alta Torre Civica e in direzione per andare a scoprire anche le meraviglie dei quartieri settentrionali del centro storico.
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palazzo dei papi
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valle faul
La direttrice pedonale Via Roma - Corso Italia è sicuramente il percorso di riferimento di questa zona: è la strada dello struscio e dello shopping, ma comunque ospita diversi punti di interesse come la graziosa Piazza delle Erbe e la chiesa di Santa Maria del Suffragio con all'interno un raro affresco del Vanvitelli, oltre a tanti spunti per avventurarsi tra i vicoletti che la incrociano. In fondo al corso, l'ampia Via Guglielmo Marconi porta direttamente in fronte alle forme neoclassiche del Teatro dell'Unione a un bivio per gli ultimi due motivi di interesse della città. Salendo verso sinistra si arriva all'estremità settentrionale della cinta muraria presidiate dalla Porta Fiorentina, che si apre sull'ampia spianata di Piazza della Rocca.
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piazza del gesù
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piazza del gesù
Il nome deriva dalla massiccia presenza della Rocca Albornoz, fortezza medievale che attualmente ospita il Museo Nazionale Etrusco, mentre pochi altri metri in salita portano alla bella chiesa romanica di San Francesco, luogo di sepoltura di due papi. Se guardando la facciata del teatro ci si volta verso destra invece, una ripida salita porta al Monastero di Santa Rosa, che comprende anche un museo con la casa della santa patrona di Viterbo e il cui piazzale antistante costituisce il punto di arrivo del corteo che ogni 3 settembre trasporta in spalla per le strade cittadine la Macchina di Santa Rosa, il colossale baldacchino con la statua della santa in cima (celebrazione insignita del titolo di patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO). Dal santuario, una bella passeggiata lungo Via Mazzini attraversa un'altra parte del centro storico ricca di angoli suggestivi portando fino alla Porta della Verità, da dove uscire dalla città vecchia in corrispondenza del Museo Civico e in una zona dove probabilmente avrete parcheggiato.

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palazzo chigi

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verso piazza del plebiscito

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piazza del plebiscito

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palazzo dei priori

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via cavour

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piazza delle erbe










Dove mangiare e altre attività

Viterbo è comunque una città dove il turismo riveste un ruolo di primaria importanza e quindi l'abitato pullula di locali di ogni tipo e livello, senza contare che può contare su una gastronomia che fonde la tradizione romana e laziale in generale con quella della vicina Maremma.
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san francesco
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san francesco
Le mie peregrinazioni notturne in loco risalgono però a oltre venti anni fa, senza contare che la mia condizione di studente squattrinato in visita a studenti fuorisede altrettanto squattrinati mal si sposava con un tour enogastronomico di livello, quindi non ho grandi consigli su quale ristorante provare, tuttavia ricordo con piacere e affetto le ottime ed enormi pizze del Monastero. Le attrazioni di Viterbo sono davvero molte, ma la città in sé è abbastanza piccola e una giornata è più che sufficiente per la visita completa; potendo contare però su una macchina, il capoluogo della Tuscia ha molto altro da offrire anche solo nei suoi immediati dintorni.
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centro storico
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via mazzini
Meno di 5 km a ovest del centro per esempio, in località Bagni, ci sono lo stabilimento termale delle Terme dei Papi e, nel caso vogliate qualcosa di più grezzo, le sorgenti termali del Bullicame (altre pozze termali che meritano si trovano andando verso Vetralla, sotto allo svincolo tra la Cassia e la superstrada SS675, oppure nei pressi del bivio con la strada che porta a Marta). Stessa distanza, ma verso est, nella frazione di Bagnaia si può visitare Villa Lante con i suoi famosi e magnifici giardini, mentre poco oltre, il borgo di Vitorchiano adagiato su una rupe di peperino sembra riscuotere parecchi attestati di gradimento negli ultimi anni.
(3 maggio 2022)

Leggi anche l'articolo sull'Antica Monterano

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traversa di via roma

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via roma

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santa rosa

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rocca albornoz

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piazza della rocca

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teatro dell'unione



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