lunedì 8 marzo 2021

Sette chiese di Roma molto particolari

Le tantissime chiese di Roma formano un unico, incredibile e variegato museo gratuito in grado di soddisfare tutti i gusti e sono anche ricche di spunti curiosi per chi non si voglia fermare al classico, seppur bello, pittoresco e interessante, tempio medievale o rinascimentale barocco. Dopo aver parlato quindi di 7 chiese poco conosciute ma bellissime, è il turno di 7 chiese della capitale con qualcosa di molto particolare.


SANTI GIOVANNI E PAOLO

La Basilica dei Santi Giovanni e Paolo si trova sul colle Celio, di cui rappresenta uno dei principali punti di interesse. L'edificio, risale alla fine del IV secolo, cioè in piena epoca paleocristiana, della quale si riconosce lo stile in diversi elementi architettonici, ma i numerosi interventi che ha subito nel tempo ne hanno arricchito l'interno dandogli un aspetto inequivocabilmente barocco. Benché sia molto bella, questa chiesa apparentemente non ha niente di particolare rispetto a tante altre della capitale, ma è nel sottosuolo che essa si distingue nettamente dalla norma.

clivo di scauro
clivo di scauro
santi giovanni e paolo al celio
santi giovanni e paolo
Le sue origini antichissime e il luogo in cui sorge (il pittoresco vicolo detto Clivo di Scauro) spiegano la presenza nelle fondamenta di uno dei complessi residenziali di età imperiale più spettacolari e meglio conservati della Città Eterna: nelle Case Romane del Celio si possono infatti ora osservare ben 20 ambienti distinti con datazione che va dal I secolo dopo Cristo, quando erano abitazioni popolari, fino al IV, quando le costruzioni furono trasformate in una lussuosa domus nobiliare ricca di affreschi e decorazioni, prima che il tutto fosse poi integrato nelle fondamenta e nella base della chiesa. San Giovanni e Paolo non è certo l'unica chiesa costruita sopra precedenti edifici romani (la piccola San Nicola in Carcere sul Lungotevere, di cui parlo nell'altro articolo, ne è un perfetto esempio), riciclandone anche i materiali, ma è forse quella in cui tale caratteristica è più peculiare.

santi giovanni e paolo al celio
santi giovanni e paolo

SAN ROBERTO BELLARMINO

Quando si parla di mosaici a Roma, il pensiero non può che andare verso la Via Nomentana, alla meravigliosa accoppiata formata da Sant'Agnese Fuori le Mura e dal mausoleo di Santa Costanza (oppure a Santa Cecilia a Trastevere o alla splendida Santa Prassede sull'Esquilino, anche lei descritta nell'altro articolo); ma chi l'ha detto che i mosaici per essere spettacolari devono per forza essere anche antichi?

chiesa di san roberto bellarmino
san roberto bellarmino
Non molto lontano dalla succitata coppia, a ridosso del quartiere dei Parioli, sorge questa chiesa intitolata a una delle figure più discusse del cristianesimo (fu uno degli animatori dei processi a Giordano Bruno e a Galileo, per intenderci). La costruzione, di dimensioni non trascurabili e con diverse interessanti strutture geometriche, risale agli anni 30 nel XX secolo e non è particolarmente pittoresca, ma è un vero manifesto dell'architettura razionalista dell'epoca e può vantare al suo interno, oltre ad alcune notevoli vetrate, un grande e sorprendente mosaico dai colori vivissimi che ricopre l'intera abside. Andare appositamente da quelle parti per vederla forse è troppo, però se uno arriva da una bella passeggiata a Villa Ada o deve recarsi in una delle tante ambasciate nei dintorni, un salto qui non è di certo sprecato.

chiesa di san roberto bellarmino
san roberto bellarmino


DIO PADRE MISERICORDIOSO

Per ammirare la più iconica e insolita tra le chiese moderne della capitale, bisogna spostarsi nella periferia orientale della metropoli (da qualche anno servita dalla nuova linea C della metropolitana), e raggiungere il quartiere Alessandrino e, in particolare, la zona di Tor Tre Teste.

chiesa di dio padre misericordioso
dio padre misericordioso
chiesa di dio padre misericordioso
dio padre misericordioso
Costruita per celebrare il giubileo del 2000 su progetto del famoso architetto Richard Meier, la chiesa di Dio Padre Misericordioso colpisce gli occhi per la sua particolarissima forma, caratterizzata da tre grandi vele bianche in cemento, la maggiore delle quali raggiunge i 26 metri di altezza, collegate tra loro da pareti di pannelli di vetro. Il colpo d'occhio che offre l'edificio è sicuramente notevole, ma anche l'interno, spoglio ed essenziale, è piuttosto interessante a causa dei giochi di luce che si vengono a creare grazie alle coperture in vetro. Una costruzione che manderà in brodo di giuggiole gli appassionati di architettura, ricca anche di spunti tecnologici come per esempio il futuristico materiale con cui è stata costruita: un cemento autopulente in grado di purificare l'aria dallo smog.

chiesa di dio padre misericordioso
dio padre misericordioso

DOMINE, QUO VADIS?

Lasciandosi alle spalle la monumentale Porta San Sebastiano e camminando per qualche centinaia di metri lungo la Via Appia Antica, proprio in corrispondenza del punto da cui da questa si dirama la Via Ardeatina, sorge una piccola chiesa apparentemente insignificante ma con all'interno un oggetto molto curioso.

chiesa del domine quo vadis
domine quo vadis
chiesa del domine quo vadis
domine quo vadis
La chiesa del Domine Quo Vadis (il cui nome ufficiale è Santa Maria in Palmis) si troverebbe infatti proprio nel punto in cui San Pietro, fuggendo da Roma per sfuggire alle persecuzioni neroniane, si trovò dinnanzi alla visione di Gesù diretto nel verso opposto. Alla domanda: "Signore, dove vai?" (da cui, appunto, il nome della chiesa), Pietro si sentì rispondere: "a Roma a farmi crocifiggere un'altra volta" e decise quindi di tornare in città a farsi martirizzare. La leggenda dice che, apparendo, Gesù lasciò l'impronta dei suoi piedi su una lastra di marmo che ora è conservata all'interno di questa chiesetta ed è liberamente osservabile, anche se in realtà sembra sia un manufatto pagano. Un'ultima curiosità: le impronte dei piedi sono di misura 45...un bel piedone doveva avere Gesù.

chiesa del domine quo vadis
le impronte dei piedi

ABBAZIA DELLE TRE FONTANE

A Roma si può trovare anche una vera e propria abbazia trappista, situata in zona EUR lungo la Via Laurentina, con diverse peculiarità che ne fanno un luogo molto più interessante di quanto la sua non grandissima fama possa far pensare.

abbazia delle tre fontane
santi anastasio e vincenzo
abbazia delle tre fontane
antro delle tre fontane
La sua struttura di monastero fortificato trae le sue radici già nel VII secolo, quando era consacrato alla chiesa greco-armena, per poi passare di mano rispettivamente ai monaci cluniacensi, cistercensi e infine, nella seconda metà del XIX secolo, ai gestori odierni, che si fregiano anche di produrre in loco una delle sole 12 birre ufficiali trappiste del mondo. All'interno del complesso sorgono ben 3 chiese, tutte interessanti: la maggiore è quella dei Santi Anastasio e Vincenzo, dall'affascinante aspetto medievale, mentre la sua piccola vicina, Santa Maria Scala Coeli, ha una curiosa struttura rotonda. La chiesa con la storia più interessante è però la terza, San Paolo al Martirio, che si dice sia uno dei possibili luoghi dove l'ultimo apostolo venne decapitato (il più "accreditato" al momento è però quello dove sorge la basilica giubilare di San Paolo Fuori le Mura) e la sua testa, rotolando, toccò il suolo in tre punti dove sgorgarono delle sorgenti sulle quali vennero costruite altrettante fontane che ora sono appunto contenute nella chiesa.

abbazia delle tre fontane
abbazia delle tre fontane

SACRO CUORE DEL SUFFRAGIO

Sul Lungotevere, accanto al "Palazzaccio" (il nome con cui i romani chiamano affettuosamente il Palazzo di Giustizia), salta immediatamente agli occhi, nonostante le ridotte dimensioni, la facciata inequivocabilmente gotica della chiesa del Sacro Cuore del Suffragio.

chiesa del sacro cuore del suffragio
sacro cuore del suffragio
Questa costruzione vide la luce nel primo decennio del XX secolo e il suo stile neogotico è assolutamente unico nella Capitale. I ricchi fronzoli della sua facciata ricordano (in piccolo e con un po' di fantasia, certo) il duomo di Milano, ma anche all'interno si possono trovare tutti gli elementi che contraddistinguono tale stile architettonico: dai pilastri slanciati alle volte a crociera e alle vetrate colorate. La sagrestia ospita poi il Museo delle Anime del Purgatorio, curioso insieme di cimeli che dovrebbero testimoniare le interazioni delle anime dei trapassati con questo mondo. L'insieme in realtà manca un po' di "grandiosità" ed è molto più scenografico osservato dalla sponda opposta del fiume, ma passando da quelle parti vale comunque la pena soddisfare l'inevitabile curiosità che questo edificio attira su di sé.

chiesa del sacro cuore del suffragio
sacro cuore del suffragio

SAN GIOVANNI BOSCO

Ciò che fa difetto alla chiesa precedente è invece il principale punto di forza della voluminosa Basilica di San Giovanni Bosco, punto di riferimento del quartiere Don Bosco, un'area residenziale stretta tra le vie Tuscolana e Casilina all'altezza del Viale Palmiro Togliatti. 

chiesa di san giovanni bosco
san giovanni bosco
L'edificio è stato costruito negli anni 50 del secolo scorso ed è uno dei centri nevralgici dell'ordine dei Salesiani. La sua importanza è testimoniata, oltre che dalla mole, dal notevole patrimonio di marmi, decorazioni e opere d'arte che arricchiscono sia l'esterno che l'interno e si compone di statue, altorilievi e bassorilievi, grandi mosaici, vetrate policrome, lampadari in oro e vetro di Murano, grandi portali bronzei e vari oggetti sacri ospitati nelle cappelle laterali. La maggiore delle due cupole che sormontano il tetto ha inoltre un diametro di ben 40 metri, superata in grandezza a Roma solo da quelle del Pantheon e della Basilica di San Pietro. Forse non ha l'appeal, la storia e i capolavori di altri gioielli della Città Eterna, ma questa è probabilmente una delle chiese moderne artisticamente più rilevanti del mondo.

chiesa di san giovanni bosco
san giovanni bosco


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