venerdì 24 marzo 2017

Istantanee: Giappone (seconda volta)

Da quando mi sono smart-fonizzato e netbook-izzato è diventato molto facile interagire con i social network anche durante i viaggi, e ho preso così l'abitudine di scrivere, ogni sera o quasi, su FB le mie riflessioni a caldo sulla giornata di viaggio appena trascorsa. In realtà all'inizio era più che altro un modo per informare mia madre della situazione in cui mi trovavo, ma poi mi sono accorto che in molti leggevano con piacere quello che scrivevo. Sotto l'etichetta Istantanee ho pensato dunque di raccogliere quei post, viaggio per viaggio, nazione per nazione, e di pubblicare l'insieme sul blog; ne viene così fuori uno scritto forse meno utile a livello di informazioni, ma molto più spontaneo e ruspante degli articoli ragionati su cui ho sempre basato i contenuti del blog stesso.

COREA DEL SUD – GIAPPONE (18/07/2016 – 28/08/2016)
Questo diario di viaggio in Giappone è il seguito di quello relativo ai giorni passati in Corea del Sud, pubblicato come Istantanee: Corea del Sud.

Il volo da Seoul a Osaka è andato, come diremmo a Roma, liscio come l'acqua paola; un'ora e mezza di tranquillità passata a fissare inebetito la graziosissima hostess della Peach Airlines che per tutta risposta esibiva un sorriso dolcissimo.
Il tragitto in bus dall'aeroporto del Kansai fino alla stazione di Osaka invece non può essere certo preso come spot pro-turismo: desolati paesaggi industriali che martirizzano la costa e si trasformano in un'accozzaglia di abitazioni di tutte le fogge per finire con la selva di grattacieli scintillanti intorno alla destinazione finale. Osaka poi non è di certo la città più bella e interessante del Giappone.
giappone diario di viaggio
shin sekai forever
Ma allora perché passare qui la prima notte, oltretutto dopo averla già visitata 3 anni fa?
Per le okonomiyaki innanzi tutto! Le più buone in assoluto insieme a quelle di Hiroshima...oggi a pranzo me ne sono sparata una con bacon, gamberi, calamari e polipo: buona da morire!
Poi basta passare qualche minuto per strada per accorgersi di quanto sia calda e accogliente, di come ispiri simpatia insieme ai suoi solari abitanti.
giappone diario di viaggio
camera singola
Come si fa a non amare il pacchianissimo quartiere di Shin Sekai, dall'aria retrò e dai colorati ed economici ristoranti? Lì accanto pullulano anche i business hotel, con le stanze più piccole di uno sgabuzzino a prezzi stracciati (vedere la foto per credere, l'ho fatta dalla porta di ingresso, ma ho una singola a 8 euro).
E infine una passeggiata a Dotonbori, con i neon colorati che illuminano a giorno e decine di migliaia di persone beatamente a spasso nelle gallerie commerciali, è sempre una buona idea.
Giappone ti adoro: sono di nuovo qui e sono felice.

Kyoto è passaggio obbligato OGNI volta che si viene in Giappone. Il suo patrimonio storico è MOSTRUOSO per quanto è grande, solo che in gran parte sono templi, di tutti i tipi, ma templi, quindi alla lunga uno si stufa di vedere templi. Ma poi pensa, peró quello mi interessava, mi sa che quell'altro era bello...e allora che si fa? Ci si ritorna! Cosí si regolano i conti in sospeso (e se ne aprono altri). Cosí in questi due giorni mi sono levato le voglie lasciate aperte tre anni fa.
Ieri sono andato a Uji a vedere il famoso Byodo-In, e devo dire che è davvero bello, e a Otsu, perchè quando c'è un lago di mezzo come molti sanno sragiono (ma tanto il lago di Nemi è sempre il più bello!).
giappone diario di viaggio
giovanotto
Oggi invece con la bici ho fatto grandi giri della città a vedere un po' di templi e ho anche trovato il tempo di fermarmi dal barbiere a farmi levare quella barba di 3km che avevo messo su...sono ridiventato ragazzino (mi sono fatto il selfie apposta).
Comunque, ma sono l'unico a pensare che il posto più bello di Kyoto sia l'Heian Jingu? Già il santuario, che avevo visto l'altra volta, è parecchio scenografico (e gratis), ma il giardino (dove invece si paga), che era uno dei miei principali conti in sospeso, è invece STRE-PI-TO-SO! Eppure sembra che non se lo cachi nessuno, e anche le guide non gli danno molto spazio.
Poi il Sanjusangen-Do, col padiglione con le mille statue allineate su più file della dea Kannon, con un po' di statue di altri dei di contorno, è abbastanza impressionante.
giappone diario di viaggio
matsuri a tazawako
Invece il giardino delle rocce del Ryoan-Ji mi ha lasciato abbastanza perplesso; sarò anche io che non capisco la poetica zen, ma a me pare proprio un po' una sòla. I vicoli con le casette di legno tra il Kyomizu-Dera e Gion invece sono sempre un incanto, non mi stancherei mai di percorrerli.
Invece mi sono stancato tantissimo a pedalare tutto il giorno, ho proprio bisogno di cenare con un buon ramen...una tonnellata di ramen!

Kobe è bella, piacevole, accogliente, vivace...eppure i turisti mediamente non la considerano, al massimo ci vengono per farsi una bistecca.
giappone diario di viaggio
dai cazzo
Io invece ci sono tornato, e mi spingo a dire che se mai abiterò in Giappone per un periodo (magari!) sarebbe una delle più serie pretendenti a farmi da "casa base".
Ci sono tornato perché volevo viverla un po' meglio rispetto a 3 anni fa, quando non ci avevo nemmeno dormito, e ho scoperto anche alcune chicche, come un robottone sotto al quale l'estate organizzano un beergarden. Poi volevo a tutti i costi salire sulle montagne alle sue spalle: tra funivie e funicolari c'è solo l'imbarazzo della scelta, ce ne sono tre. Io ho scelto quella del monte Rokko, e al tramonto il panorama è davvero da mozzare il fiato.
A soli 45 minuti di treno "normale" c'è poi la città di Himeji col castello più grande, bello e famoso del Sol Levante (che l'anno scorso ha riaperto dopo restauri durati vari anni). Si, Kobe è proprio una città da vivere.

P.S. Il manzo di Kobe è buono da morire, ma con quello che ho speso per mangiarne 80 grammi, insieme a qualche accompagnamento per riempire la panza, mi ci facevo una fiorentina di 7 etti (che come bontà non sfigura) con vari contorni e una bottiglia di cesanese...non sono proprio sicuro che il gioco valga la candela.

Dopo gli insetti cambogiani dal verso uguale al rumore di un allarme di un negozio, la Corea e il Giappone si segnalano invece per la presenza delle cicale dal frinire con frenata finale.
giappone diario di viaggio
al castello
Avete mai notato poi come i giapponesi parlino con una metrica simile a quella degli abitanti di Lariano, con la penultima sillaba della frase allungata a dismisura e l'ultima sottintesa (es: blablablabla arigatogozaimaaaaaa(su), blablabla kudasaaaa(i))?
Ciance a parte, questi due giorni erano tra i più attesi del viaggio e non hanno deluso, perché Takayama è davvero deliziosa con tutte quelle casette di legno e l'aria rilassata da cittadina di montagna. Tra l'altro si segnala anche per la cucina, essendo patria del manzo Hida, che rivaleggia in qualità (e prezzo, anche se forse leggermente più basso) con quello di Kobe, e per un particolare tipo di ramen.
Avendo però io già impegnato l'occhio sinistro (secondo alcuni miei amici il rene invece l'ho perduto durante la notte di capodanno 2014 in Albania, hai voglia a spiegargli che gli albanesi sono uno dei popoli più gentili e accoglienti con cui io abbia mai avuto a che fare) per la cena a Kobe, ho optato per il ramen, che di qualsiasi tipo si tratti me ne farei fuori una tonnellata.
giappone diario di viaggio
selfie a takayama
I soldi risparmiati sono però partiti per l'autobus per Shirakawa-Go (mortacci loro, oltre 40 euro, andata e ritorno, per una tratta di 50 minuti), altro punto forte del mio viaggio. Questo villaggio immerso in una vallata circondata da montagne verdi che conserva ancora grandi abitazioni antiche coi tetti spioventi fatti di sterpaglie regala delle suggestioni davvero uniche, e si, ne è valsa la pena di arrivare fin qua.
Ora un breve passaggio a Tokyo, e finalmente ci si comincia a dirigere verso nord.

Lo scrissi tempo fa e lo confermo: i giapponesi sono il popolo che più di tutti ha la capacità di mettertisi in mezzo alle balle mentre stai scattando una foto. Però sono talmente gentili che li ami lo stesso; per esempio ieri nella cittadina di Mito la signora dell'ufficio informazioni dopo avermi spiegato nel suo stentatissimo inglese come muovermi in città mi è venuta a cercare alla fermata del bus per farmi fare il biglietto giornaliero che già solo con due viaggi mi avrebbe fatto risparmiare.
giappone diario di viaggio
bento
In Giappone stanno in fissa con le classifiche, come in Alta Fedeltà di N. Horby, solo che invece de "i migliori cinque..." si fermano a tre: i migliori tre panorami (su cui tornerò tra qualche giorno visto che ne visiterò uno), i migliori tre giardini e così via, e proprio per vedere uno di questi, il Kairaku En, sono finito a Mito, solo che a differenza di quelli di Kanazawa e Okayama, situati in città grandi e famose, questo si trova in una cittadina di provincia e non se lo caca quasi nessuno: era quasi deserto (che era stupendo è superfluo dirlo).
Qual è il vostro quartiere di Tokyo preferito (si accettano risposte nei commenti)? Per ora per me vince a mani basse Yanaka/Yanesen: è graziosissimo, tranquillo e la roba costa pure poco; in fondo alla via principale, Yanaka Ginza, c'era pure un banco che vendeva bento bellissimi a poco (un bento è un pasto confezionato ma fatto con prodotti freschi, quello in foto, da me scelto, è costato circa 3,5 euro). Ebbene si, il mio sogno più recondito è incastrare una delle tantissime giapponesine incantevoli che incontro per strada e andare a viverci a Yanaka aprendo un negozietto su Yanaka Ginza che vende supplí, fiori di zucca fritti, mozzarella in carrozza (e magari pure piatti di mezzemaniche all'amatriciana) e birra alla spina.
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caffè tematici
giappone diario di viaggio
camera tradizionale
I cat cafè sono famosi, e allora perché non pure i bunny cafè? Una volta ho anche accarezzato una civetta a un banco di una qualche associazione, sono carine e mansuete, e allora vada anche per gli owl cafè...ma sugli ultimi due nella foto stiamo forse esagerando (per quanto i ricci sono tenerissimi).
Ora finalmente mi sono diretto verso nord: c'è un paesino, Kakunodate, che conserva intatte molte case di samurai, e poi sono anche riuscito a onorare ferragosto con un salto al lago, il Tazawa Ko, bellissimo!
Ora sono ad Akita, città senza nulla di interessante, tappa per spezzare il viaggio verso Hokkaido, però per una volta sto in hotel...con le terme dentro.
Considerazione finale: per ritirare soldi alla Western Union gli devi dire pure “quanti peli sul culo cià Dylan?” (fortuna conoscevo la risposta).

E così alla fine sono arrivato in Hokkaido, e quindi ho messo piede in tutte le 4 grandi isole che compongono il Giappone (o almeno la quasi totalità di esso).
giappone diario di viaggio
mito e la storia
Mi aspettavo più fresco nell'isola del nord, invece continuo a stare in maglietta sbracciata...anche se piove un sacco.
Comunque, sulla città di Hakodate avevo letto cose non proprio lusinghiere, e in effetti al primo sguardo non sembra granché, ma girandola si trovano invece molti spunti interessanti e scorci gradevoli, dalle case in stile europeo del XIX secolo a un'ottima riqualificazione dei vecchi magazzini portuali che ora ospitano negozietti e ristoranti.
Ora invece sono a Furano, ma che fatica arrivarci! Il treno per Sapporo ha fatto un'ora e mezza di ritardo (si, succede anche qui) perchè era uno scassone malconcio, e poi per arrivare fin qui solo treni locali lentissimi.
giappone diario di viaggio
stazione del lavender express
giappone diario di viaggio
lavender express
Il nome di Furano è conosciuto perchè ospita le gare della coppa del mondo di sci, ma cosa fare in estate? Semplice, godersi la campagna e visitare la fattoria Tomita, famosa per le coltivazioni di lavanda. Della cittadina non posso dire nulla peró, perchè poi ha cominciato a piovere molto forte e quindi sono già 5 ore che sono bloccato in ostello...meno male che alla fattoria ci sono andato prima e che in ostello c'è una piccola ma apprezzabilissima vasca termale.
Una curiosità: nei bagni dell'hotel di Akita dove ero lunedí c'erano dei cestini pieni di carbonella sul piano del lavandino.

Per un appassionato di sport invernali, come il sottoscritto, Sapporo è la sede delle olimpiadi invernali del 1972, le prime in Asia, e infatti c'è anche un museo apposito nella struttura del salto dal trampolino.
Per gli appassionati di birra, come il sottoscritto, qui c'è la fabbrica più antica del Giappone che produce la migliore birra del paese, e nel vecchio stabile in mattoni rossi che la ospita c'è un museo apposito con beer garden annesso dove per poco più di 5 euro ti danno una mezza pinta di ognuno dei tre tipi differenti che producono, così le assaggi tutte.
giappone diario di viaggio
sapporo ovvero la birra
Gli appassionati di ramen, come il sottoscritto, sapranno bene che Sapporo è titolare di uno dei quattro stili principali di questa pietanza, con i tagliolini serviti in brodo di miso e, rarità in estremo oriente, una noce di burro; e infatti c'è un vicolo apposito dove si affacciano solo bettole che cucinano ottimo ramen (tutte le sere sto qui ovviamente).
Per gli appassionati di ragazze giapponesi infine, come il sottoscritto, Hokkaido è la patria di Maria Ozawa, la pornostar giapponese più famosa in occidente; e infatti...no, in questo caso non c'è un luogo di riferimento, in compenso c'è un museo interamente dedicato ai salmoni.
giappone diario di viaggio
tra i campi di lavanda
Scherzi a parte, la metropoli dell'Hokkaido, quinta per abitanti del Sol Levante, è una bella città, dall'aspetto completamente moderno ma piacevole e curato, con tanto verde e in cui probabilmente, se in inverno come niente non ti facesse 30 sotto zero, sarebbe anche bello vivere.
Di attrazioni ce ne sono, ma niente di imperdibile, anzi, per tornare alla fissa dei giappi di fare le classifiche, c'è una vecchia torre dell'orologio che è una delle tre attrazioni più deludenti del Giappone (guardate la foto, chissà che ha fatto di male per meritarselo); però come tappa ve la consiglio caldamente, potete anche prenderla come base per gite alla cittadina di mare di Otaru oppure...che poi su, birra e ramen, ma che altro vi serve?
P.S. La foto della Ozawa non la metto, cercatevela su google.
Sono diversi i segni che evidenziano il grado di civiltà di un paese. In Giappone (grado elevatissimo) la carta igienica usata si butta nel water e le auto fanno passare i pedoni sulle strisce, ma santo cielo: O'Roscio (che di mestiere fa l'elettricista) impallidirebbe davanti a quello che si vede nell'ultima foto; i giappi sono bravi a fare tutto, possibile che non riescano a portare la corrente nelle case senza intasare TUTTE le strade cittadine con quei terribili grovigli?
giappone diario di viaggio
dannati elettricisti
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physique du role
Comunque, si ricomincia a scendere verso sud, e nel farlo volevo dare un'occhiata alla prefettura di Iwate. Il posto più economico dove soggiornare è risultata essere la città di Kitakami, che tra l'altro è situata in mezzo alle due cose che volevo visitare, ma non ha assolutamente nulla di turistico...anzi, mi sa che di volti occidentali non ne vedono molti, poichè nello scorgermi sembravano tutti parecchio sorpresi, ma poi si scioglievano subito in un sorriso e mi salutavano.
Morioka, il capoluogo, è una città piacevole situata alla confluenza di tre fiumi e sotto alla montagna più alta della zona (ha anche ospitato i mondiali di sci non ricordo quando), ma la sua maggiore attrazione è un ciliegio che è cresciuto in una roccia spaccandola.
Molto più interessante è invece Hiraizumi, che anticamente rivaleggiava con Kyoto per splendore ma ora è poco più di un villaggio che ospita però ben due siti patrimonio unesco: un complesso di templi, tra cui uno interamente dorato (ora rinchiuso sotto vetro in un grosso padiglione dove non si possono fare foto), immerso in un bellissimo bosco di enormi criptomerie, e il suo antico tempio rivale, che vanta uno splendido giardino intorno a uno stagno.
Una sosta proficua insomma, e ora ancora verso sud.

Molti hanno preferito dimenticare la fallimentare spedizione nippo-coreana della nazionale di calcio ai mondiali del 2002 e le nefandezze dell'arbitro Moreno; ma chi ha la memoria lunga ricorderà che il quartier generale degli azzurri era situato a Sendai, la città giapponese più grande, dopo Sapporo, a nord di Tokyo.
Sempre lei inoltre è stata la metropoli più colpita (anche se il centro si trova diversi km all'interno ed è uscito illeso) dal famigerato tsunami del 2011, d'altronde Fukushima è la stazione dello shinkansen precedente e la centrale nucleare si trova giusto una settantina di km più a sud.
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matsushima
giappone diario di viaggio
qualcuno usa "line"?
Sendai tuttavia è una moderna città che vive ancora nel ricordo del potentissimo signore feudale, tal Masamune Date, che nel 1600 la rese uno dei centri più importanti della nazione, ma delle cui opere è rimasto ben poco, giusto il suo mausoleo e il sito del castello, che doveva essere davvero enorme ma di cui i bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno lasciato solo alcuni tratti di mura (il panorama sulla città peró merita). Detto ciò però, va specificato che qui ci si viene soprattutto per i dintorni, che rappresentavano una delle mete più bramate del mio viaggio.
Perché si viaggia? Per quanto mi riguarda, per la sensazione che si prova quando gli occhi si sgranano e il fiato si spezza per la meraviglia e il cuore accelera i battiti per l'emozione e l'adrenalina. Non succede spesso (esempi di luoghi dov'è successo: Angkor, il Registan, il Salar de Uyuni...), e nonostante alcuni splendidi posti visitati, non era ancora successo in questo viaggio...è successo oggi.
La baia di Matsushima è uno dei tre panorami più belli del Giappone (i giappi e le classifiche), grazie a centinaia di isole, isolette e scogli coperti di vegetazione che chiudono l'accesso al mare aperto. Il poeta Matsuo Basho ne era innamorato, come dargli torto? Peccato per il tempo di merda!
giappone diario di viaggio
benvenuti a matsushima
A Kitakami non c'era nulla da vedere (pare peró che vi sia uno dei migliori 100 posti, ancora giappi e classifiche, per l'hanami...ecco spiegati tutti quegli alberghi e le offerte in agosto) però intanto mi ha regalato l'unico giorno di sole da quando sono al nord e l'unica giornata di aria limpida di tutti i miei viaggi in Giappone (che sono due, per un totale finora di 44 giorni); speravo sarebbe durato fino a oggi ma niente, cielo bianco, tendente al nero nel pomeriggio, visibilità ridotta e una sentenza: se vuoi vedere i panorami in Giappone non ci andare d'estate.

P.S. tra l'altro ho saputo ieri che la forte pioggia che mi ha costretto tutto il pomeriggio in ostello a Furano trattavasi in realtà di un tifone (e pare che oggi ce ne sia un altro su Tokyo). Ma si, non facciamoci mancare nulla.

P.P.S. A Sendai dormo nel capsule hotel più "estremo" in cui sia mai stato: niente zone comuni, più che pulito direi "asettico", un piano per uomini e uno per le donne, zone armadietti e capsule separate...sembra una via di mezzo tra gli spogliatoi di una moderna palestra e la zona di quarantena di un ospedale. Tra l'altro ti danno una specie di camice-vestaglia che non so se assomiglio più a un paziente o a un carcerato.

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bella fratè
La linea ferroviaria che va da Sendai a Yamagata passa in una valletta strettissima riempita da una fitta foresta di conifere; poi quasi alla fine del tragitto un villaggio fa da base di partenza a quella che era la mia destinazione: Yamadera.
Il mio primo vero tempio di montagna (il Kyomizu Dera a Kyoto, bellissimo, direi che non conta, il suffisso "dera" qui mi sembra un po' improprio), cui si accede tramite una scalinata di 1000 gradini in mezzo al bosco accanto alla quale si susseguono statuette, targhe votive, tombe e lampade di pietra. Una destinazione veramente affascinante, per non parlare poi del panorama.
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carcere od ospedale?
Anche la prima parte del tragitto da Koriyama ad Aizu-Wakamatsu è simile, nello Honshu muoversi trasversalmente è sempre un po' faticoso, ma poi si apre una vasta spianata con un grosso lago (che purtoppo dal treno non si scorge). L'ultima fatica del mio viaggio nel nord prima di tornare a Tokyo, Aizu-Wakamatsu appunto, è una città parecchio interessante, anche se non molto famosa tra i turisti, visto che per secoli è stata la base di un potente gruppo di samurai e ospita ancora parecchi siti ad esso collegati, dal castello (ricostruito, però per una volta la colpa della distruzione non è dovuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, bensì alla guerra civile che ha portato alla fine dello shogunato e alla restaurazione dell'impero...e loro si erano schierati dalla parte sbagliata!) alla più bella casa samurai che ho visto finora in Giappone, e molto altro ancora.
Come per una sorta di contrappasso però, ora sono finito a dormire ad Akihabara: da domani si va alla ricerca di cose insolite a Tokyo, di cose "non da prima volta" (e nemmeno da seconda direi). Suggerimenti sono ben accetti.

Shimokitazawa dalle placide stradine e dai negozietti stilosi (notare il chiasmo please).
Kagurazaka l'incantevole: casette basse, caffetterie, sale da tè e tanti ristorantini di cucine forestiere.
E poi Takàdanobabà, perchè un quartiere con quel nome merita per forza una visita; Shin Okubo, un pezzetto di Corea a Tokyo; Asakusabashi con il lungofiume, le chiatte sul piccolo canale e i localetti sotto alla ferrovia...
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coreani
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amo yanaka
Per la prima volta Tokyo mi regala due giorni di sole (oggi no, oggi era brutto: 2 su 13 totali in due viaggi...non male direi) e quindi ho approfittato, oltre che per andare alla scoperta dei suoi quartieri meno celebrati e più autentici, per godere finalmente di qualche veduta panoramica sulla megalopoli, gratuita naturalmente, e cosí sono tornato sul Metropolitan Government a Shinjuku (il Fuji peró era comunque coperto dalle nuvole) e ho scoperto il Caretta/Dentsu Building a Shinbashi, dal cui 46esimo piano si ha una splendida veduta sulla baia di Odaiba.
Sono anche riuscito a incontrare di persona una dolcissima amica con cui mi scrivevo da ormai 4 anni (è già fidanzata, quindi non vi fate venire strani pensieri).
Domani (compresi quelli in volo sarà il 42esimo giorno di viaggio, la mia trasferta più lunga da quando viaggio in solitaria) si torna a casa; è tempo dunque di tirare le somme:
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baseball e pioggia
- il nord sembra un'altro paese, più rilassato e meno sovrappopolato
- Kagurazaka ci è andata vicina, ma niente, il mio posto preferito di Tokyo rimane sempre Yanaka
- 51 giorni totali in due viaggi non sono stati sufficienti a vedere il Fuji: dannate nuvole...devo tornare d'inverno
- mangerei ramen a colazione, pranzo e cena
- i suggerimenti di google e tripadvisor servono a mangiare gli ottimi piatti base della cucina nipponica pagando il triplo che negli altri posti
-ho scoperto che il sake freddo bevuto a pasto, tipo vino, mi piace eccome.
Memore dei luoghi che hanno ispirato il poeta Basho, proverò infine a concludere componendo un haiku che riassuma questo mio secondo viaggio giapponese (poi se qualcuno è esperto può magari dirci se si tratti effettivamente di un haiku):

"meraviglia negli occhi 
sudore sulla fronte 
una foto con i giappi tra le balle"

Sayonara a tutti.

Leggi anche il diario del mio primo viaggio nel paese del Sol Levante, Istantanee: Giappone

Guarda il breve video che ho girato durante il mio viaggio:


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